12 maggio 2013

Ho incontrato anche tanti genitori

E' da due anni che continuo l'attività di intrattenimento all'interno dell'ospedale e ogni volta trovo sempre qualcosa di nuovo da raccontare. Spesso rimaniamo colpiti dai bambini perché hanno un sorriso che ci accoglie e ci trattiene dolcemente all'interno della loro stanzetta tanto da risultare difficile dover dire loro che è arrivata l'ora di andare. Per fortuna i genitori spiegano loro che abbiamo altri bambini da far sorridere e ci rendono meno problematico il saluto.
Choconcorso 329
Genitori
Oggi vorrei proprio parlare dei parenti che ho incontrato nelle varie stanzette, perché molte volte è anche merito loro se l'intrattenimento riesce bene. Non è facile per me entrare in una stanzetta di cui ignoro tutto (è un grande vantaggio questa "ignoranza" perché mi permette di essere frivolo) e solo attraverso gli sguardi intuire chi ho di fronte e cosa gli piacerebbe fare. In molte situazioni sono stati i genitori a sbloccare tutto accarezzando il proprio piccolo e trasmettendogli sicurezza e tranquillità.
E' capitato poco tempo fa di incontrare un bambino che non riuscivo a capire se non volesse giocare con noi o era semplicemente molto timido. Insistiamo un po' ma non ci tirava fuori nemmeno la lingua... Coinvolgiamo i genitori, che fino a quel momento erano stati in disparte, proponendo loro la lettura di una fiaba dell'orrore come poteva essere Biancaneve o Cenerentola visto che il loro figlio non aveva proferito parola; sorridono e ci dicono che sia loro sia il figlio conoscevano già e che forse non era proprio adatta!!!
Continuiamo ad insistere con loro sul voler raccontare assolutamente la storia e dopo così tanta insistenza riusciamo nel nostro intento... Iniziamo a raccontare la storia alla mamma e al "felice" papà (potete immaginare come potesse essere felice). Dopo pochi minuti i genitori invitano il loro piccolo a partecipare e le loro parole lo convincono ad inventare una storia che ha del surreale: parla di una principessa che si vuole tagliare tutti i capelli dal parrucchiere ranocchio del suo villaggio... Non ricordo benissimo i dettagli della storia ma ricordo con certezza che quel bambino si è divertito e ha interagito volentieri con noi grazie alle parole dei suoi genitori.
E' anche per merito loro che alcune stanzette prendono una bella piega, perché si sanno mettere in gioco, perché si prestano alle situazioni surreali che io stesso creo, perché sorridono quando mostro i miei capelli biondi platino come quelli di topo Gigio (in realtà sono neri e grigi) e perché lasciano il giusto spazio al divertimento del proprio figlio e quando riconoscono che è difficile instaurare un dialogo con lui intervengono incoraggiandolo e sostenendolo.
Gigio

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