16 maggio 2011

Teatro dell'ortica: percezione dello spazio circostante

Sabato 14 ore 9 . Teatro dell'ortica (Molassana). Una decina di nuovi orsi entra silenziosamente all'interno del teatro non sapendo bene cosa aspettarsi da questo incontro. Qualcuno immaginava di dover affrontare lezioni di recitazione, di dizione o chissà quale altro trucco del mestiere per fronteggiare il palco. Ed invece nulla di tutto questo...
Si indossano dei comodi abiti, ci si dispone in cerchio e ci si presenta: inizia proprio Anna Solaro, colei che ha il compito di portare avanti la giornata e guidare il nuovo gruppetto in questa nuova esperienza. La presentazione è solo il preludio ad una giornata in cui i nuovi orsetti condivideranno emozioni e si divertiranno con poco creando la giusta atmosfera di collaborazione necessaria per svolgere al meglio l'attività di intrattenimento nei reparti.
Dopo le presentazioni iniziano i primi esercizi di riscaldamento: strani movimenti con le braccia, con le mani, con le gambe hanno disegnato una sfera immaginaria intorno ad ogni persona così da permettere ad ognuno di capire quali sono i propri spazi senza invadere quelli degli altri.
Tutta la mattina è trascorsa nel tentativo di ampliare la percezione del proprio spazio facendo si che ogni persona si muovesse all'interno dello spazio secondo diversi ritmi: corsa, passo svelto, passo lento e ancora svelto e talvolta fermarsi di colpo perché in quel momento si voleva richiamare l'attenzione di tutti e comunicare quello che stava passando per la mente. Senza che nessuno se ne fosse accorto il gruppo ha iniziato a muoversi all'unisono e a controllare i movimenti di ognuno dei suoi componenti senza mai invadere lo spazio altrui e senza l'utilizzo della voce o di particolari gesti.Il pomeriggio è proseguito sulla falsa riga del mattino, ma concentrandosi non più sui movimenti, ma sul tono di voce. In base al tono, infatti, si è in grado di trasferire il proprio stato d'animo e far capire agli altri cosa può fare senza infastidirti: un urlo crea lontananza, un tono molto basso al contrario invece invita ad avvicinarsi e così modulando la voce si può suscitare una reazione. Insomma lo spazio può essere gestito non solo dal corpo, ma anche dalla voce e costituire un mezzo possibile per ridurre le distanze senza però per forza arrivare al contatto.
Anna oltre alle nozioni base sulla recitazione ci ha insegnato quanto sia importante prendersi cura dei propri spazi e all'interno della band i membri anziani sanno come tutelarli e gestirli permettendo l'ingresso ai nuovi arrivati. Ogni nuovo membro sa anche che all'interno di questo gruppo ci si può affidare ai membri più anziani e lasciarsi guidare proprio come il pubblico si lascia trascinare dagli attori. Basta solo fidarsi.

http://www.teatrortica.it/home.html