27 giugno 2012

Un gruppo di accoglienza tutto per me

.... stamane era l'ultimo incontro, quello speciale, si parlava con la psicologa...
Mi ritornavano in mente sempre queste parole se avete dubbi, domande... chiedete e vi sarà risposto.
"Bene!" mi son detta, ma poi ho incominciato a vacillare.
Arrivo molto presto al Gaslini perché uso il treno per muovermi...
Alle 9 sono già fuori dal padiglione 16, seduta sulla panchina, mi assale il dubbio, stò facendo una cosa giusta? Le lezioni precedenti abbiamo parlato di regole,dello statuto, di come bisogna Accogliere...
Io ho un senso dell'accoglienza diverso non riesco a stare con le mani ferme... insomma sei sicura Isa?...
Poi mi sono domandata, perchè stai seduta qui, quando più avanti c'è la tana, il luogo dell'accoglienza per eccellenza?...
Bhè provo disagio entrare, mi sono risposta.... e allora che ci faccio qui??
Arrivata l'ora della lezione, trascorsa con un armonia speciale, passione e domande di ogni tipo, risposte che non mi aspettavo... il concetto di gruppo è quello che è uscito molto forte.
Ancora titubante,decido che non mollo... veniamo invitati all'aperitivo in tana, degna conclusione del corso. Entro e senza nemmeno rendermene conto vengo travolta da persone, la Roberta mi chiama per nome, mi chiede:- "Ci puoi essere martedì?" e senza esitare ho detto:- "Si!".
Ecco mi sono subito sentita parte del gruppo... ecco cosa è la Gaslini Band, un gruppo d'accoglienza!
Faremo questo viaggio insieme, imparerò e camminerò con lei... Dicendo:- "Orsetta Isabella presente!!!".
Isabella

24 giugno 2012

Viaggiare con la band

Teletrasportato nei ricordi
Ogni tanto mi appisolo durante il tragitto casa-lavoro, lavoro-casa... Non chiudo propriamente gli occhi come per dormire, ma inclino leggermente la testa da un lato e li socchiudo... Una volta la mente sarebbe andata alla ricerca di chissà quale nuova soluzione a quale strano problema matematico, ma da un po' di tempo a questa parte hanno trovato spazio altri pensieri... Più che pensieri direi ricordi!
Ricordi legati alla mia infanzia, ricordi a cosa effettivamente mi divertiva da bambino o a quali attenzioni trasformavano la tristezza in gioia. Questi ricordi affiorano quasi sempre dopo il lunedì trascorso in reparto stimolati da quei sorrisi mancati, da quella sensazione di non essere riuscito a restituire quella positività che ogni sguardo mi infonde appena anche solo un piede varca la soglia in modo intraprendente, incurante, ancora per il momento, di quale stato d'animo dominerà nei prossimi minuti...
A volte capita che non si riesca a far sorridere, perché non è proprio la giornata giusta, perché io stesso non sono riuscito a mettermi nei panni di chi in quel momento è in imbarazzo, in difficoltà per la timidezza, spaventato da persone estranee oppure semplicemente ha avuto una giornata pesante... ed allora il dubbio e l'insicurezza ti assalgono non tanto in quei momenti in cui comunque ti affidi ai tuoi compagni, ma quanto nei giorni successivi... Ma è proprio in quei giorni che i ricordi mi vengono in soccorso; cerco di trovare un dettaglio, una situazione, un particolare che rievochi proprio quella sensazione di positività che avevo allora e che cercherò di riproporre nei prossimi lunedì in un'altra stanzetta.
Quel dettaglio potrebbe essere uno sguardo stupito per il mio strano abbigliamento, oppure uno più adulto di un genitore che sa che la giornata è stata pesante e che ora è il momento di sorridere di fronte a questi colorati personaggi, oppure un peluche molto simile a quello che da piccolo mi proteggeva dal buio... Insomma qualcosa che possa collegare la mia esperienza passata con quella delle persone che ho di fronte.
Non sempre questo parallelismo è facile; a volte è praticamente impossibile... A non tutti piace il calcio, non tutti sognano di volare in elicottero oppure di avere un trenino giocattolo... Ed allora cosa dovrei fare? Arrendermi alle prime difficoltà? Assolutamente no e non lo devo pensare nemmeno per sogno!
Vorrà dire che ho ancora un'altra settimana di viaggio in cui dovrò appisolarmi più a lungo per scavare più a fondo nei miei ricordi alla ricerca di qualcosa di positivo, per rievocare esperienze passate ma comunque divertenti, sfogliare foto in cui sono immortalati miei sorrisi, ricordare quale oggetto mi avrebbe aiutato... In fondo non ho nulla da perdere: ho solo da guadagnare ricordi, che, per la frenesia delle giornate, per il lavoro o per situazioni personali non brillanti, sono stati sommersi da pensieri più recenti e attendono solo che io li ripeschi e al momento opportuno li riviva con lo stesso entusiasmo del passato.
Gigio

20 giugno 2012

Una risata che arriva da lontano

Drago Osvaldo
È sabato pomeriggio, sono con Michy a fare attività; dopo varie stanzette ci imbattiamo in una cameretta di una bimbina appena sveglia, è ancora mezza addormentata in realtà ma la mamma con il sorriso ci invita ad entrare. È piccina quindi come sempre in questi casi ci facciamo aiutare dalle marionette: il fidato drago Osvaldo è sempre pronto ad intrattenere i più piccini e la sua specialità è addormentarsi nelle camerette. Osvaldo è un drago buono infatti nessuno si spaventa mai ma tuttavia è molta fastidioso perché appena si posa su qualsiasi materasso casca in un sonno profondo accompagnato da un gran russare.
Michela prontamente lo sveglia: non sta bene dormire nelle camerette altrui!
Al grido di “SVEGLIA!” il Draghetto sobbalza spaventato e la nostra piccola amica allo spavento di Osvaldo risponde con una sonora risata… visto il successo della scenetta decidiamo di utilizzare questo espediente per rubarle qualche altra risata: ripetiamo il gioco un’infinità di volte e ogni volta la risata si fa sentire.
La mamma intanto è al telefono che parla con qualche parente magari il papà della piccina o la nonna chissà… ad un certo punto fa per accostare il telefono alla bimba, noi pensiamo che sia per farla parlare ma in realtà vuole far sentire quella bella risata a chi si trova dall’altra parte.

Rifletto su quel momento e il mio pensiero va a chi vive il dolore e la preoccupazione non potendo stare accanto ai propri cari, penso ai papà che spesso non possono accompagnare i propri figli ricoverati in ospedale, papà che magari sono lontani, in un’altra città e a volte addirittura in un altro paese. Penso ai nonni lontani che hanno già il dolore di avere il nipotino malato e a questo si aggiunge il dolore di non poterlo coccolare.
Penso a quella risata che attraversa la cornetta e arriva dritta al cuore, quella risata che fa diventare gli occhi lucidi per la gioia, che fa tirare un sospiro di sollievo nel sapere che qualcuno pensa alla propria bimba.
E così penso che siamo lì anche per quello, per dare sicurezza a chi è lontano che c’è qualcuno che si prende cura delle risate della propria piccina.
Vera

17 giugno 2012

Al di là di quella porta tutto sembra fermarsi e ripartire...

Nocchia, la ranocchia
E' stato come se fosse il primo giorno di scuola; non sapevo cosa mi aspettava al di là della porta, sapevo solo che ad attendermi avrei trovato dei bimbi.
Ho aspettato con trepida attesa quel momento, quasi fosse un punto d'arrivo e d'inizio al contempo. Non sapevo né cosa avrei fatto né cosa avrei detto, riuscivo solo ad immaginare.
È tutto sembrato più semplice quando ho conquistato il primo sorriso, quando ho capito che la mia ranocchia di nome Nocchia era simpatica agli occhi di una spettatrice speciale; tutto si è riempito di significato quando le risate di una signorina in rosa rimbombavano nella stanza e nelle mie orecchie, fragorose, rumorose e di cuore. Ho pattinato sul ghiaccio, ho scoperto che il mio compagno di avventura riusciva a diventare invisibile; ho mangiato un pezzo di luna che sapeva di pomodoro, mi sono fidanzata con quattro o cinque mostri diversi e ho raccontato di un animale così bello e così mostruoso!
Sono diventata una principessa, perché le principesse indossano le scarpe verdi!
Un pezzetto di me è rimasto là, insieme a chi ha reso questa giornata speciale; tutto assume un significato differente, tutto sembra fermarsi e ripartire in un modo nuovo, sconosciuto, inesplorato e denso di significato.
Grazie Band.
Ancora una volta, grazie.
Elisa P.

13 giugno 2012

Essere contenti... anche in ospedale

Gaslini Band Band
Buon Compleanno Carmela
Oggi è un giorno speciale… è il compleanno di Carmela. Sono stati gli orsi del venerdì ad avvisarci, la bambina lo ha detto loro e hanno pensato che sarebbe carino farle una sorpresa.

Era da tempo che tra le scorte dei regali avevo visto una bellissima bambola che parla e cammina e mi pare adatta ad un evento come questo.

Andiamo in reparto, dopo aver radunato tutti i bimbi in sala giochi, Luisa inizia a fiutare l’aria: “Sento un profumo strano….”

“Sento un profumo… di 7 anni”

Carmela a quel punto si agita sulla seggiolina…. Lei ha proprio sette anni, li compie oggi…

Quando Luisa si avvicina a lei e la fiuta con più insistenza e le dice che si chiama Carmela e che sicuramente oggi è il suo compleanno la bambina rimane stupita un sacco e fa una faccia buffissima allo stesso tempo sorpresa e felice.
Dopo aver indovinato i nomi di tutti gli altri bambini, decidiamo di improvvisare una storia.
Carmela è una principessa rapita dal drago, la facciamo sedere sul tavolo, le mettiamo una corona (di oro vero, o almeno così le dico) e la facciamo sorvegliare da un drago marionetta. Tutti gli altri bambini salgono sulla barca dei pirati per andare a salvarla.
Carmela urla “aiuto aiuto” e si strappa i capelli. gli altri sparano al drago, lo picchiano e alla fine lo fanno fuggire liberando così la principessa.
La sala giochi è una bolgia, giochiamo al gioco di imitare gli animali e tutti vogliono scegliere l’animale da imitare.
Alla fine del gioco raccontiamo la favola dell’orso e del topolino.

Alla fine della favola cantiamo il coccodrillo come fa e l’immancabile tanti auguri e diamo alla bambina il regalo.

La bambina era entusiasta e ci ha ringraziato un sacco: Carmela era veramente felice della sorpresa e addirittura ci ha detto di essere contenta di aver passato in ospedale il suo compleanno da quanto si era divertita.

Abbiamo lasciato il reparto quasi commossi. Oggi è stato proprio un giorno speciale.
Luca

11 giugno 2012

Il pigiamino dell'8 giugno

Orso diverso, ma pur sempre Orso
Anche noi non abbiamo saputo resistere all'allegria di un compleanno così speciale, che si è dimostrato pieno di volontari, di energie, di colori, di voglia di esserci tutti insieme e contemporaneamente ovunque: in tana e nei reparti! Ed allora potevamo mancare noi gruppo del pigiamino?! Assolutamente no... abbiamo portato avanti il pigiamino per ascoltare i pensieri di quei genitori, di quei bambini che in quel momento stesso erano, sono o saranno stati travolti dalla prorompente energia dei colorati orsi.
Il primo reparto che ci ha accolto è Neuropsichiatria. In stanza abbiamo trovato N. mamma di A. e abbiamo conquistato la sua attenzione rivolgendole un sorriso, una mano virtuale pronta ad accarezzarla e lei l'ha recepito... Ci ha raccontato la sua storia, faticosa, pesante, ma determinata ad andare avanti: ha imparato poche parole di italiano già in nel suo paese di nascita dove lavorava in una casa di riposo per anziani italiani per sentirsi meno isolata in un ambiente nuovo e così diverso.
Le nostre parole le sono state di aiuto... verrà presto in TANA dove proveremo a farle respirare l'aria di casa, dove proveremo a regalarle un ulteriore sorriso fatto di speranza e di ringraziamento per la fiducia che ci ha dato nell'essere venuta a trovarci a casa nostra.
Già che c'era ancora qualche bambino non impegnato a giocare con altri orsi che hanno "invaso" i reparti, abbiamo trovato, a otorino, D. alle prese con un gelato alla vaniglia divenuto poi di cioccolato in grado di sparare proiettili gialli sull'orso della borsa di Monica solo se si recita la parola magica BIM BUM BAN!
Sempre a otorinolaringoiatria abbiamo apprezzato i piatti della cucina di A. che serviva a due orsette Michela e Marisa e noi invece ci siamo concentrate sulla mamma e nonna descrivendo quale fosse il nostro compito in quel giorno: scrivere un giornalino con le storie del Gaslini sperando che anche loro avranno voglia di condividere con noi i loro pensieri in questi giorni di permanenza in ospedale.
Monica e Stefania

10 giugno 2012

Un giorno pieno di colore

L'inizio del Servizio Civile mi ha tenuto un pò lontana dalla Band e soprattutto dall'attività nei reparti, attività che mi è veramente dispiasciuto traslasciare ma non avevo abbastanza energie per fare tutto. Ieri dopo un pochino di assenza sono tornata in reparto in occasione dell compleanno della Band e ......
 facevo cosi parte delle 44 magliette colorate cosi tanto citate su Facebook l'8 giugno!
L'ufficio del Brusco era piena di borse colorate, persone che nonostante la stanchezza post-lavoro sorridevano ed erano contente di esserci perchè è cosi: "Noi siamo contenti di esserci".
Ieri dopo l'attività in reparto molto affamati siamo andati in tana ad accoglierci... un delirio di gente e due tavoli pieni di cibo, nel delirio di gente c'era Federico un bimbetto stupendo con cui ho un pò giocato e alla fine come ricompensa mi sono beccata un bel bacio sulla guancia! Mi sto frenando o a usare i puntini esclamativi (!!!!!!! !!!!!! ) perchè per me ieri è stato davvero una giornata eletrizzante iniziata al mattino e finita alla sera quando tutti insieme abbiamo lasciato andare i palloncini nell'infinito e oltre ;).
Ma dite che degli esserini verdi con le antenne non leggeranno i nostri desideri? =D
Spero comunque davvero che tutti i sogni/desideri di tutti possano venire realizzati... ci vuole solo un pò di tempo ;)
Desideri colorati nel cielo notturno

Giorgia B.

Buon Compleanno Band

Ero emozionata ed un pò lo sono ancora adesso ripensandoci; non vedevo l'ora arrivasse l'8 giugno. Insomma, il primo compleanno della Band non si scorda mai!
Questo è un anno scandito dalle prime volte: la prima volta in tana, la prima volta in reparto, la prima volta a festeggiare il compleanno della Band.
Quando la Band si riuisce, è sempre un emozione: ti riempe il cuore e l'anima.
Ti mette di fronte a qualcosa di grande: i rapporti umani.
Impari a conoscere le persone, impari a capire il perchè dei loro comportamenti, impari ad apprezzare modi di fare diversi dal tuo che a volte non si comprendono.
Sogni che spiccano il volo
La Band è come un grande giardino colorato, pieno di fiori l'uno diverso dall'altro.
Ogni fiore ha un sogno, proprio, segreto o condiviso.
Un sogno individuale, un sogno di gruppo: ciò che ci unisce sono i sogni di Band.
E quando i sogni di Band si mettono vicini vicini e all'unisono si alzano in volo in palloncini colorati, capisci quanto la nostra forza sia stare uniti, sempre.
E guardare quella scia, in alto nel cielo, di colori che volano, che raggiungono le stelle rende tutto possibile.
Perchè tutto è possibile quando si sogna e se si sogna insieme il sogno si colora, come per magia.
Allora auguri Band, auguri di buon compleanno.
Che questo sia uno di molti, il primo per me di tanti.
Che questa serata in cui i nostri desideri si sono alzati in volo rimanga nel ricordo e con il ricordo nella memoria di chi ai sogni ci crede.
Buon compleanno a te Band, buon compleanno a noi che siamo parte di questa immensa storia d'amore.
Elisa P.

6 giugno 2012

Notte prima della tana

La "notte prima della Tana", non è un nuovo film di Muccino, sono le sensazioni che sto vivendo in questa nottata.
 
Sono le 23,20 di sabato 26 Maggio.

Domani alle 9,30 entro per la prima volta in Tana come sostegno... è un'emozione fortissima. Mi sembra, veramente, di tornare indietro , al tempo degli esami....
Sarò in grado di fare quello che, in senso teorico, ho appreso??
Non tanto per le cose pratiche, 3 uomini in casa mi hanno dato la possibilità di avere una bella esperienza.
Quello che mi preoccupa è la parte sentimentale.
Sarò in grado di capire quando i genitori hanno bisogno di coraggio, speranza, silenzio....

Caro diario... batti cinque... e iniziamo questa fantastica avventura e andiamo " dove ci porta il cuore..."

Teresa Ferrari (nuova piccola orsa della tana)

3 giugno 2012

Esserci sempre NONOSTANTE

La parola su cui rifletto oggi è NONOSTANTE, l'ho presa come ispirazione da un'articolo di Gramellini riferito al terremoto che ha scosso in questi giorni l'Emilia.
Nonostante è una parola che mi da forza che mi fa pensare al volontariato e in particolare alla Band e ai suoi volontari: gli "Orsi". Abbiamo avuto tra tanti momenti belli anche momenti profondamente difficili: scontri, delusioni, perdite ma ci siamo sempre rialzati per cui questa parola che ha segnato la mia giornata, questo incoraggiamento lo dedico alla Band "Esserci sempre NONOSTANTE"

Presenza al torneo a Rapallo
Nonostante fuori dall'ospedale ci sia il sole tu sei dentro a fare attività.
Nonostante tutta la settimana tu sia chiuso in un ufficio il weekend ti chiudi in tana con il sorriso.
Nonostante la tana sia ancora un sogno, un idea, segui un corso per diventare volontario di tana.
Nonostante tu sia andato al lunedì alle prove del musical, martedì all'incontro con la psicologa del gruppo di oncologia, giovedì partecipi lo stesso alla consueta formazione per volontari.
Nonostante sia via da Genova per lavoro per una settimana, per la band ci sei comunque: sul blog su facebook o a scrivere progetti.
Nonostante ti abbiano rifiutato in una stanzetta perché il bambino era stanco non perdi coraggio e bussi ad un'altra porta.
Teatrolandia & Mago di Oz
Nonostante la malattia per chi la vive sia come una voragine profonda che inghiotte i sorrisi e le speranze tu trovi il coraggio di raccontare favole.
Nonostante da dietro la porta si sentano pianti di un bambino tu bussi ugualmente a quella porta.
Nonostante la fatica della giornata si faccia sentire e quando esci dall'ufficio vorresti solo sdraiarti sul letto e riposare, ti dirigi comunque verso il Gaslini per prendere la tua borsa carica di fiabe e marionette e andare a trovare i bimbi con i loro genitori.
Nonostante tu sia a casa in convalescenza scalpiti per riprendere l'attività Band.
Camerieri Montepegli 2011
Nonostante tu debba andare in ferie ti preoccupi che ci sia qualcuno a coprire i turni in tana.
Nonostante ci sia un evento esterno che prevede di servire ai tavoli tu ci sei anche se eri entrato nella band per stare con i bimbi e fare accoglienza ai loro genitori.
Nonostante a casa ci sia il tuo bambino che ti aspetta, riservi ugualmente un po' del tuo tempo ai bimbi del Gaslini.
Nonostante ti abbiano criticato ti rimetti sempre in gioco per continuare ad esserci.
Vera