27 febbraio 2013

Varcare la porta della Tana

Oggi per la prima volta ho varcato la porta della Tana....
Certo sono una volontaria ma oggi ho utilizzato la Tana da Mamma; una giornata di controllo per la mia piccola iniziata presto e attese tra un controllo e l'altro cosi, in una giornata come questa, con vento e il tempo non bellissimo dove potevamo aspettare se non in Tana?
Il nonno ne ha sempre sentito parlare: le lavatrici in funzione, fax, la cucina, i panni stesi al sole da noi volontari ma soprattutto ha sentito parlare delle persone che varcano la porta....
Così l'abbiamo varcato anche noi quella porta!
Si, questa mattina la mia G. , nonno Sergio ed io siamo stati in Tana.
Ci siamo finalmente seduti e rilassati un pochino sulle poltroni verdi liberi da giacconi e sciarpe, abbiamo potuto assaporare l'atmosfera della Tana, la piccola ha potuto staccare dall'ospedale, fare la sua merendina e darsi una pulita dopo i biscotti al cioccolato proprio come a casa... Ed il nonno ha potuto finalmente vedere ed osservare i colori della tana. Sono certa che gli resterà nel cuore l'inno di Mameli che ha cantato con un piccolo ospite ed io felice di fare due chiacchiere con le volontarie che non vedevo da tempo.
A volte è difficile trovare un po' di tempo libero e far coincidere i nostri impegni quotidiani ma sono certamente sempre più convinta che il tempo che posso dedicare alla Band degli Orsi sia indispensabile per tante persone.
Grazie amici e volontari per tutto quello che riusciamo a fare e ancora di più per quello che riusciremo a fare!

Erika R.

24 febbraio 2013

In imbarazzo

Quarto, Genoa(Italy)
Oggi ho deciso di parlare di una situazione che ogni tanto si presenta in reparto, in tana o in posti dove le persone ci incontrano: l'imbarazzo di sentirsi ringraziare come se stessi offrendo loro un qualcosa di estremamente prezioso, qualcosa che per loro vale molto di più di un raggio di sole filtrato attraverso la finestra di quelle stanze. E' difficile per me immaginarlo, perché il sole mi scalda, mi ricarica e mi invita ad uscire per respirare aria fresca...
Ecco che cosa penso quando i genitori che incontro mi ringraziano... Sono sempre un po' in imbarazzo, più di quanto lo sia nel mettermi in ridicolo, nell'indossare un cappello buffo o fare la voce di una marionetta... In fondo una ventina di minuti con me non valgono tanto quanto una ventina di minuti di sole? Anche oggi mi è capitato di dover prendermi dei complimenti dei genitori che sono entusiasti del servizio che offriamo, dell'allegria che portiamo... Non sono né il primo né l'ultimo a portare avanti questo desiderio, ma uno dei tanti orsi che si alternano nelle varie attività, che danno un po' della loro disponibilità di tempo per fare qualcosa di utile per gli altri.
Ai genitori che oggi mi hanno augurato tanta serenità, ho risposto immediatamente che spero arrivi prima a loro e, solo quando saranno sazi, di cedermene una parte... In fondo di serenità ne ho abbastanza e sono contento di quello che ho. Mi è venuto spontaneo dir loro che spero tanto di rincontrarli fuori in occasioni migliori; magari quando quel raggio di sole, che abbiamo ammirato ognuno dalla propria finestra di casa, ci ha spinto ad uscire a vedere cosa c'è fuori!

Un saluto e ringraziamento a quelle due signore che hanno detto alla loro neonata che saranno orgogliose in futuro di presentarle un principe dalla schiena azzurra. Probabilmente non sono riuscito a dirlo a parole, ma sarò orgoglioso di rincontrarla tra un paio di anni per sentirle dire che si ricorda ancora quei versi strani di un maialino un po' impacciato; versi che le hanno tenuto compagnia per pochi minuti prima di andare a letto come una dolce ninna nanna e spero tanto di riuscire a presentarle i compagni di band che hanno reso tutto questo fattibile.
Gigio

20 febbraio 2013

Rincontrarsi

Come può accadere a tutti, certe situazioni ritornano... Ritornano sia nel bene che nel male e allora i pensieri volano a quel momento che ti sembra di aver già vissuto... Pensi che sarà sempre la stessa cosa, ma ogni volta è sempre una storia a sé: nuove situazioni si andranno a creare proprio come se fosse la prima volta!
E' lunedì sera ed entro insieme ai miei compagni in una stanzetta... La memoria non mi aiuta nel riconoscere i due volti che ho di fronte, ma loro si ricordano di me... Sono felice della mia dimenticanza perché altrimenti chissà quale strano scherzo la memoria mi avrebbe giocato... Si ricordano il mio nome buffo, la corona rossa... Ed esordiscono avvisandomi che la volta scorsa ero stato bravo e preparato. I pensieri volano, ma non c'è tempo per ricordare cosa le avesse stupite e di certo non mi devo far prendere dall'ansia.
Si inizia col solito gioco di indovinare il nome...
I barbapapà
Doveva essere facile, ma si dimostra più complicato del previsto... Inizia per V... V come Vladimira.... Risposta sbagliata, V come Valeria, nemmeno... V come.... Vorrei tanto ricordarmelo ma non ci riesco... Ecco quali sono stati i pensieri che mi sono passati per la testa. Intervengono i miei compagni e mi aiutano molto: i Barbapapà della compagna Orsa Francesca sono stati essenziali perché mi hanno suggerito il nome... Continuiamo con questi barbapapà e proviamo ad imitare qualche loro azione ma evidentemente non risultavo credibile perché V. e la mamma ridono... Forse più che un barbapapà sembravo un buffo ragazzo che imitava, peraltro malissimo, un uccellino, un uomo accucciato... Volevo fare proprio come fanno questi simpatici esseri colorati: portare allegria in quella stanzetta... Le risate ci accompagnano fino alla fine, senza pensare quando e a ciò che fosse successo nel precedente incontro...
Salgo le scale che portano dall'ufficio del Brusco e... Mi ricordo cosa l'aveva colpita: il gioco di magia con le carte. V. non pensava che fossi in grado di eseguirlo ed invece...
Ecco che per me rivedere V. è come se fosse stata la prima volta proprio perché l'approccio adottato era diametralmente opposto: fingere che non ci siamo mai visti e sorridere nuovamente per la nuova situazione.
Gigio

17 febbraio 2013

Quando i piccoli orsi danno coraggio

Non avevo mai pensato di essere in grado di parlare per così tanto tempo davanti a molte persone; rappresentava per me uno di quegli scogli che guardi un pò da lontano, un pò perplessa.
L'invito a farlo è arrivato la primavera scorsa, quando mi sono trovata a raccontare esperienze che mi stavano molto a cuore: esperienze di tana.
Da lì ho compreso che forse potevo, in qualche modo, trasmettere la mia passione per la Band anche agli altri, anche se ero una delle ultime arrivate, anche se la mia esperienza era breve.
Piccoli e grandi orsi insieme
A novembre ho iniziato a camminare con i piccoli orsi del corso di formazione 2012/2013: mi sembrava impossibile che solo un anno prima ero io ad essere come loro, un pò impaurita e con tante domande a gironzolare per la testa.
E invece, dopo un anno, mi sono trovata di fronte a loro, a raccontare.
Perchè quando ci sono le serate di formazione, non si insegna, si racconta. Nessuno è mai così bravo da potersi dire "insegnante" in Band: l'unica cosa che si deve e si può fare è trasmettere, raccontare le proprie emozioni, le proprie esperienze e cercare di far comprendere l'importanza della nostra associazione.
E quando ci si trova a raccontare, ci si trova anche a capire che le motivazioni che ti spingono ad essere lì ogni giovedì sera sono molteplici: racconti la Band, racconti le tue esperienze, le tue emozioni, le tue difficoltà, il tuo percorso.
E sapete qual è la cosa che più mi ha spinto a continuare a frequentare ogni giovedì?
Proprio loro, i piccoli orsi.
Parlare con chi la Band l'ha appena presa per mano, dà coraggio. C'è quella freschezza, quel desiderio di impegnarsi, di fare, quel voler essere utili entrando in punta di piedi.
Raccontare a chi la Band ancora la deve vivere appieno, dà speranza. Ci sono le loro idee, bellissime e fantasiose, a volte azzardate ma nuove e forti e vive.
Comprendere l'importanza della Band con occhi diversi, con i loro occhi, rende tutto più chiaro. C'è la semplicità delle azioni, la grandezza delle idee, la voglia di poter fare.
Essere con i piccoli orsi durante questi mesi, mi ha dato coraggio. Vedere la Band con i loro occhi, mi ha fatto rispolverare quell'entusiasmo che ti porta ad iniziare questo percorso.
Grazie alle vostre idee, che possano volare sempre più in alto.
Grazie al vostro entusiasmo, che possa risvegliare quello di ognuno di noi.
Grazie alle vostre emozioni, semplici ed esemplari.

Elisa P.

13 febbraio 2013

Nuotathon 2013

La squadra Band a Nuotathon
Parte da Albaro il Nuotathon 2013 e la Band c'è, presente come sempre. Non solo con  rappresentanti all'ingresso della piscina ma anche con atleti in acqua pronti a gareggiare. La gara a squadre è alle 16 ma un Musical ci attende al teatro della parrocchia di S. Gerolamo e… allora subito in acqua per la gara sui metri percorsi!! Foto di gruppo e poi tutti in corsia. Luca cerca il record personale e lo raggiunge: arriva a quota 100!!!! Ovazione dei tifosi memori della grande vittoria dell’anno precedente…e tanto orgoglio! Ugo e Manolo con molta calma si mettono defilati e tra una vasca e l'altra se la raccontano (mancava giusto il the a bordo vasca!). Igor trascinatore nella sua corsia ha completato 77 vasche in un’ora di tempo (e la piscina di Albaro è lunga 33 mt!!). In vasca con lui l’amico Manuel..con i complimenti della giuria per lo stile impeccabile! Con Emilio, Roberto e Mariella, tutti amici della Band, abbiamo fatto un figurone!!!
Altri 5 nuovi volontari erano con noi: Michela e Elena all’accoglienza, Giorgia, Stefano e Saverio in vasca! Sono stati davvero grandi!
Dopo la doccia un caro saluto allorganizzatrice di Nuotathon, Sarah Wallace, e via verso il Musical che è stato fantastico... e vedere così tanta gente è stata una bella botta di adrenalina!

Insomma una giornata che ti fa pensare: che bella la Band e che bello farne parte!
E allora…vi aspettiamo ai prossimi appuntamenti di Nuotathon che saranno
La Piscina Comunale di Rapallo
3 marzo 2013 dalle ore 9,00
La Piscina Comunale di Camogli
17 marzo 2013 dalle ore 8,30
La Piscina di Pontedecimo
24 marzo 2013 dalle ore 14,00
La Piscina di Lago Figoi
7 aprile 2013 dalle ore 9,00


Manolo 

10 febbraio 2013

Orsi viaggiatori

''Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a
palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre ''Andiamo'', e non
sanno perché. I loro desideri hanno le forme delle nuvole.
''
(Charles Baudelaire)

Spesso ci lanciamo in sogni senza aver progettato, spinti dall'entusiasmo
intraprendiamo nuove avventure per non farci sfuggire tesori preziosi, ogni
nuova strada ci sembra la possibilità di fare di più… con gesti veloci cogliamo
le briciole che troviamo sul nostro cammino o inseguiamo di corsa quello che il vento
ci fa passare davanti agli occhi. Ci sarà tempo per fermasi, costruire,
riflettere e abbozzare al meglio quel pezzo di argilla raccolta per caso.
Così spesso nascono i nostri più grandi risultati: così sono nati la tana e 
il rifugio …così, con un'occasione presa al volo.

Siamo viaggiatori con desideri a forma di nuvola, siamo orsi della Band!
Vera

6 febbraio 2013

Natale in Tana

Il sogno della Band degli Orsi è di “Esserci sempre”. Volendo concretizzare questo progetto, ogni volontario cerca di rendersi utile nelle attività quotidiane dell’associazione, consapevole che l’unione fa la forza e che l’impegno di tutti costruisce ogni giorno nuove certezze.
Quest’anno ho dato la mia disponibilità a fare turno in Tana il pomeriggio di Natale, felice di poter dare una mano per garantire il nostro servizio anche in quel giorno così importante. Infatti la Band ha un cuore grande, un cuore immenso, un cuore sempre aperto per chi ha bisogno di aiuto: un cuore che non smette mai di battere. Per questo, anche a Natale, come tutti i giorni, la Tana dell’Orso era pronta ad accogliere i genitori dei bambini del Gaslini. Anche a Natale c’erano i panni stesi, la lavatrice in funzione, il profumo del caffè. 

E’ arrivata una mamma affannata, col fiatone, come tante mamme che fanno la strada di corsa ed hanno fretta di tornare presto in ospedale. Lei sapeva che in quel grigio e freddo pomeriggio, noi c’eravamo. Dev'essere stato molto rassicurante vedere la nostra serranda aperta e le luci accese, quando in giro non c'era nessuno e tutti i negozi erano chiusi. Ho immaginato i suoi mille pensieri mentre ci raggiungeva con in mano il sacchetto della roba da lavare, e nella testa un fardello ancora più pesante, quello del suo dolore. Infatti era agitatissima perchè la sua bambina sarebbe stata operata poche ore dopo: un'operazione agli occhi per cercare di salvarle la vista. 
L'albero della tana
Chissà cosa ha pensato questa mamma, aprendo la porta della Tana e vedendo l’albero illuminato, gli animaletti di peluche affacciati sulla scala, gli allegri disegni sul pavimento, e il sorriso amichevole di due volontarie (con tanto di cappello da Babbo Natale) a darle il benvenuto. Magari si è sentita a suo agio ed ha dimenticato per un attimo tutti i problemi che l'assalivano. In quel momento si è sfogata con noi e spero di essere riuscita a darle un po' di conforto. Questa è la nostra Tana dell’Orso: un posto accogliente in cui i familiari dei piccoli ricoverati al Gaslini possono trovare un po' di sollievo dallo stress della vita ospedaliera.

Ancora emozioni ha riservato la giornata natalizia. Nel tardo pomeriggio sono venute a salutarci altre due volontarie della Band che andavano a fare animazione nei reparti: ci siamo scambiate gli auguri ed abbiamo fatto una piacevole chiacchierata, in cui ognuna di noi ha raccontato la propria esperienza nell'ambito dell'associazione. A quel punto mi sono resa conto che, al di là delle nostre diverse opinioni su chi preferiva la Tana e chi il reparto, eravamo tutte molto contente di poter dedicare del tempo al volontariato. Questo, secondo me, rappresenta la grande ricchezza della Band: l'aver riunito insieme tante persone volenterose, accomunate dagli stessi valori di altruismo e solidarietà, che ogni giorno si danno il cambio affinchè la Band possa esserci sempre.
Silvia O.

3 febbraio 2013

Emozioni ed affetti di tana

Un luogo in cui i genitori possono trovare un pizzico di tranquillità e le comodità di casa in una città a loro sconosciuta, trovando servizi "normali" come la lavatrice; questa è la Tana.
Ma in Tana oltre a "sfornare" bucato, fare caffè e ascoltare i genitori si festeggia! Prima (anzi molto molto) prima della fine dell'anno la Tana ha compiuto un anno e allora che si fa? Ovviamente Festa!! Il giardino della Tana accoglie volontari, genitori e tutti quelli che vogliono conoscere i nostri progetti e festeggiare con noi un nostro piccolo traguardo.
Buon Compleanno piccolo T.
E ora che l'anno è iniziato il piccolo T. , un nostro amico, ha compiuto gli anni e... cosa vuoi che si faccia?! Pensi che non si festeggi?! =D
Quindi ecco che  un sabato mattina la Tana si "fa bella" per l'evento: basta un sacchetto di palloncini e qualche festone che le stanze si colorano da sole... Perchè poi a mettere allegria e creare un ambiente quasi familiare ci pensano gli invitati, i volontari, ma soprattutto i bimbi presenti iniziando a correre e giocare.
Tra i presenti mi ha colpito moltissimo la nonna del festeggiato che mi ha abbracciato come se fossi una persona di famiglia e ringraziato per tutto quello che facciamo per il nipote (frequentatore assiduo della Tana).
Ogni bimbo che entra in tana alla fine è anche nostro, al di là del suo percorso medico,  è una mini personcina pronta ad invitarci nel suo magico mondo. E come si può dire di no?  Cuore rosso

Giorgia B