10 gennaio 2016

Un dejavu befanesco che si ripete da anni

Il nuovo mezzo della Befana
È il 6 gennaio e come tutti gli anni vado al Gaslini per accompagnare nei reparti le Befane arrivate con le Fiat 500...
Sono ormai 6 anni consecutivi! Praticamente da quando sono entrata in Band...
E nonostante questo ogni anno c'è sempre qualcosa di diverso e le emozioni non mancano!!!
La grande novità di quest'anno è rappresentata da un presepe, che nel periodo natalizio non manca quasi mai. Solo che il nostro è fatto interamente di cioccolato, enorme e tutto da rompere e gustare insieme!
Alcuni volontari si fermano in tana per abbellirla e renderla calda ed accogliente mentre altri scaricano le tensioni rompendolo la scultura di cioccolato... Insomma tutto sembra molto dolce!!!
Le premesse del presidente Genoano e del fondatore Doriano sono di non parlare di derby... ed io sono molto d'accordo perché come il presidente ero allo stadio!!!
Cominciano ad arrivare le 500 con le befane e io comincio a vedere volti noti...ci vediamo una volta all'anno ma quando ci incontriamo è come se ci fossimo visti qualche giorno prima!
Io scelgo di andare in Malattie infettive portando con me un gruppetto non molto numeroso e la "mia" befana è una veterana dell'evento!
Visto il reparto un po' pauroso, le raccomandazioni di rito ai partecipanti non mancano ma queste non fermano la truppa. Si attraversano lunghi ed infiniti corridoi (il reparto è in fondo al corridoio giallo e per arrivarci ci si impiega qualche minuto buono) e finalmente si arriva a destinazione! Le infermiere ci accolgono con il sorriso, dicendoci che ci stavano aspettando ed il clima di festa si inizia a respirare!
Si comincia a girare tra le varie stanzette e nel gruppo qualcuno si emoziona un pochino... ma tra la befana, i regali e i sorrisi dei bimbi tutto è andato bene!
Alcuni bimbi erano un po' spaventati, altri divertiti, alcuni piccolini e alcuni grandi ...ma a tutti abbiamo lasciato un regalino, un sorriso e un attimo di spensieratezza!
Le mamme erano le più divertite!

In una stanza erano appena passate delle befane di un'altra associazione ...ma appena la mamma mi ha visto con la maglietta ha esclamato con un sorriso "ahhh ma voi siete della Band degli Orsi!!!"
Siii che bello quando ti riconoscono... la Band è UNICA!

Nell'ultima stanzetta troviamo due "bambini" un po' cresciuti ... e il ragazzotto ci accoglie con stupore misto a sorriso....
Non avevamo regali giusti per la loro età, ma è bastato un attimo perché tornassero tutte e due bimbi e si "litigassero" per un tira segno e uno sparabolle!!!
Tornando verso l'aula magna scherzo con la befana e con chi si ricorda di me perché feci animazione al nipotino!

Ogni anno è bello raccontare al club delle 500 i progressi che stiamo facendo (anche grazie alle loro donazioni) ed è bello accompagnarli in Tana per una merenda ...
fare la foto di gruppo ...Fiat 500, Befane e volontari Band!!!
Insomma una mattinata alternativa, ma molto piacevole... torno a casa stanca, ma felice!!!
Buona Befana a tutti ...e vi aspetto il 6 gennaio 2017!!!
Barbara

3 gennaio 2016

Che dici se il 2 gennaio apriamo insieme la tana?

Accogliere sempre
Ormai l'anno nuovo è arrivato da un giorno ma come proposito personale mi sono imposto di non perdere le buone abitudini passate e affrontare sempre col sorriso tutto quello che mi accadrà. Non sempre ci riuscirò, perché purtroppo non sempre sono così ligio alle mie promesse, ma comunque ci proverò.
Un mio buon proposito del 2016 (spero di riuscire a mantenere il più possibile) è quello di continuare a dedicare il mio tempo libero all'attività bandistica in tutti quegli aspetti che più mi interessano. Sicuramente l'animazione in reparto è l'attività che seguo maggiormente, ma spero di trovare qualche ritaglio di tempo per le attività di accoglienza presso la tana dell'orso. Sono proprio questi ultimi turni che mi stanno aiutando a vivere l'importanza che questo locale ha, non solo per noi volontari, ma soprattutto per quei genitori che rincorrono la loro quotidianità.
E' una mattina piovosa e fredda, che ha inizio alle 9.15 con un caffè preso insieme alla mia compagna di tana. E' stata proprio di Elena, è il nome dell'altra orsa che starà con me fino alle 12.30, l'idea di iniziare così il turno e l'ho trovato sicuramente un ottimo modo di partire.
Le 9.30 arrivano puntuali e la saracinesca della tana si alza per la seconda volta nel 2016. E' tale e quale a come l'avevo lasciata nell'anno precedente: colorata, festiva e piena di vestiti profumati, asciutti e pronti ad essere riconsegnati ai proprietari. Si inizia il turno andando ad aprire le finestre, accendere i condizionatori, accendere i computer e leggere l'agendina per capire cosa c'è da fare. Rimango piacevolmente sorpreso dal semplice "Buon Anno" scritto proprio nella prima pagina da un altro volontario. E' un bel modo di iniziare!
Tempo di prendere confidenza con i panni in lavatrice e facciamo la conoscenza di una coppia di genitori, oserei dire sardi dall'accento, che cedono delicatamente ai vizietti che la tana offre: entrambi accettano volentieri un caffè, ma non si accomodano e nemmeno cedono alla tentazione dei biscotti nonostante abbia provato in ogni modo a farglieli prendere... Nulla, integerrimi: la dieta rigorosa ha vinto! Un dialogo banale e qualche battutina qua e là ci ha fatto sorridere così da iniziare bene quella giornata.
Tempo di controllare i nostri rifugi e far partire la lavatrice che un altro papà varca la soglia.
E' molto garbato e pacato: come da accordi telefonici sarà lui il prossimo ospite di una nostra stanza. Rimane stupito che il volontario (in questo caso me) lo accompagni all'interno del rifugio, gli porti le lenzuola, le federe e gli chieda se ha bisogno di un accappattoio! Devo dire che non mi era ancora capitato di fare entrare un genitore nel rifugio e l'impacciataggine si è vista: non sapevo dove fosse l'occorrente per il pernottamento, mi sono dimenticato di far compilare il modulo eppure lo sapevo bene... Insomma un piccolo disastro, ma per fortuna tutto recuperabile grazie alla mia compagna di tana che ha sistemato ciò che io non ero in grado di fare.
Essere un orso non vuol dire risolvere tutti i grandi problemi di una famiglia, ma semplicemente dimostrare di esserci con le proprie caratteristiche e capacità, il proprio sorriso e disponibilità.
Sono proprio felice di aver puntato la sveglia presto nonostante sia in ferie, di aver sfidato la pioggia e il freddo che sicuramente mi avrebbero chiuso in casa facendo vincere la mia pigrizia per aprire la tana.
Gigio