14 aprile 2013

Il piccoletto dai ricci biondi

Ho vissuto tante emozioni in questi anni: insicurezze e debolezze, forza e coraggio, stanchezza e freschezza e tutte accompagnate da delicati sorrisi. Non i miei ma quelli che mi hanno sempre accolto in ogni lunedì, che hanno spalancato le porte delle loro stanze non curanti di avere di fronte un perfetto estraneo... Si forse si intuiva che ero una persona da non temere (la maglietta colorata, la corona di panno e i compagni di avventura anche loro molto colorati e appariscenti) ma pur sempre estraneo...
Ho visto bambini e bambine di ogni età e cultura e ho realizzato che non importa dove sei o quale lingua parli perché il sorriso è universale sia che sei adulto sia che sei neonato, sia che sei estraneo sia che sei un parente. Ho ricevuto complimenti e molti apprezzamenti e non nascondo che mi mettono in imbarazzo: mi dipingono come un eroe addirittura da presentare alle proprie figlie... Cerco di spiegare che non posso cambiare il mondo (per fortuna non lo penso nemmeno!!!) ma posso portare un po' di me allegro dove potrebbe servire...
A lavoro quel lato non serve molto, in famiglia siamo abbastanza felici, per strada sono sempre di corsa e il sorriso è l'ultima cosa che mi viene da fare... E' un peccato lo so ed è per questo che ho deciso di riservarlo per le occasioni migliori... Per le persone che se lo meritano veramente: siano esse adulte o neonate, Grandi o Piccoli Orsi, siano essi amici di nuova o vecchia data.
Una cosa ancora ho realizzato: i bambini hanno diritto a divertirsi indipendentemente dal luogo e dall'età, gli adolescenti hanno diritto di sorridere indipendentemente dal luogo e dall'età, i genitori hanno diritto a rilassarsi indipendentemente dal luogo e dall'età. Insomma è giusto che ci si svaghi ed è strano che me lo debba insegnare un piccoletto dai ricci biondi... Bambino che si è spaventato quando non mi sono presentato a dovere, ma che non appena ha visto le marionette non ha esitato un attimo a tirarci dentro la sua stanza e chiuderci dentro per non farci scappare. Non era di certo me che voleva, ma le zampe di un nero merlo, le carezze di un tenero orsetto, i salti di una verdissima rana e i miagolii di un gatto rossiccio: gli unici che in quel momento potevano donargli il sorriso di cui aveva bisogno!
Il piccolino è solo l'esempio più recente. Sempre in quel giorno abbiamo incontrato una bambina che voleva la musica e vederci ballare col sorriso, un'altra famiglia aveva bisogno di noi per scambiare due chiacchiere e vedere che la sua piccolina poteva giocare con qualcosa di nuovo oltre ai suoi pochi giocattoli...
Ed è per questo che tutti noi Orsi continuiamo a credere in nuovi progetti e in nuovi sogni.
Gigio

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