16 dicembre 2012

Fragilità

Un pensiero comune a tutti i miei amici, ai colleghi di lavoro o ai conoscenti è quello che io sia una persona estremamente forte, perché ho scelto di dedicare il mio tempo libero all'animazione in un ospedale pediatrico. Anche per me l'ospedale non era l'immagine vera e propria della felicità e gioia,ma piuttosto un posto triste e doloroso da evitare; in parte ho ancora quell'idea, ma ho aggiunto altre fotografie decisamente più colorate che mi aiutano a varcare ogni volta quel cancello lato mare. Foto in cui compaiono ragazzi alti alti con una corona d'oro e orecchie da topo per trasformarsi in un re topo, cerchietti con dei fiori, orecchie da dalmata, con delle chele di granchio per trasformarsi in un pesce asino...
Non credo proprio di essere una persona forte caratterialmente, perché mi commuovo molto facilmente e tendo ad assorbire le sofferenze altrui, ma ho imparato a gestirle in modo proficuo. Ho imparato che non sempre serve chiudersi in un silenzio "esclusivo" per sistemare i pensieri, non sempre serve tirare su muri sempre più alti e robusti per sentirsi forti, rifare sempre le stesse azioni perché danno sicurezza, ma anzi...
Ecco la mia fragilità che esce prepotente: i muri che costruivo prima adesso sono di paglia e non più di mattoni, perché sono più facili da distruggere e permettono a chiunque mi cerchi di trovarmi con un semplice soffio. I silenzi non sono più estremamente esclusivi, ma tesi all'ascolto e a comprendere le parole di altri che hanno voglia di parlarmi per tirarmi su di morale, per aiutarmi o solo salutarmi. Anche la mia immagine da persona estremamente precisa sta cambiando e si sta trasformando in un qualcosa di più "umano".
Anche io quando ho inviato il questionario alla band pensavo di non essere abbastanza forte per reggere l'impatto visivo di un'immagine personale dell'ospedale, ma ho capito che la fragilità va mostrata alle persone che sono in grado di proteggerla e tutelarla proprio come un valore aggiunto. Ci è voluto tempo per capirlo, perché non mi sono mai inserito in un gruppo grande e variegato come quello della band, ma adesso so a chi e come confidare la mia fragilità.
Gigio

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