13 dicembre 2015

Il desiderio che più desiderio non si può!

Un regalo speciale
Questo racconto non renderà giustizia alla delicatezza e alla dolcezza che 3 splendide bambine hanno esibito lunedì sera all'interno del Gaslini. Ignoro i loro nomi e sinceramente non serve saperlo perché il loro gesto molto spontaneo è comune a tanti altri bimbi che ho incontrato nei vari reparti.
Ognuno ringrazia come si sente: chi mi sorride felice, chi salta di gioia, chi segue con attenzione la favola o sta al gioco senza però dirmi grazie anche se i suoi genitori lo pregano di farlo (a volte succede anche questo), chi invece arrabbiato per la cattiva giornata mi dice seccamente no, ma, non perché non abbia piacere a sentirci, ma perché in quel momento lui non ne ha bisogno mentre altri magari si...
Ognuno di questi gesti è una forma di ringraziamento! E poi accade quello che è successo ieri...
Incomprensibili come i gesti detti prima!

Siamo un pochino in ritardo: sono ormai le 20.40 e ci dirigiamo verso l'uscita un po' frettolosamente, ma 3 bambine urlano ai miei compagni di reparto di fermarsi...
Pensavo che sarebbe stato difficile andarsene non perché volessimo scappare via velocemente, ma semplicemente perché gli accordi col Gaslini sono quelli di abbandonare i reparti alle 20.30 così che possa esserci il giusto tempo per andare a dormire e ristabilire il giusto clima...
Il mio "timore" era che ci chiedessero di fermarci ancora... Nulla di tutto questo, anzi molto di più: volevano salutare i loro compagni di gioco che poco prima erano entrati in silenzio nella loro stanzetta.
Due bambine ci tendono i palmi delle loro mani mostrandoci due fiori di carta, uno rosso e l'altro rosa, che appoggiano delicatamente rispettivamente sulla mano di Luca (è uno dei volontari che era passato nella sua stanzetta) e sulla mia mano (io loro non le ho conosciute perché sono andato in altre stanzette). Ci spiegano il motivo di quel regalo e nella semplicità delle loro parole ho sentito proprio il piacere della nostra visita!
Per darvi un'idea concreta di quella mia emozione vi descriverò una scenetta.
Immaginatevi quando eravate bambini e dedicavate del tempo a scrivere una lunga lista di regali che Babbo Natale avrebbe dovuto portarvi. Immaginate quando la dettavate o scrivevate di vostro pugno (non bastano 5 minuti per completarla).
Immaginate adesso che questa lettera è chiusa e custodita dalle vostre persone di fiducia...
Passano i giorni e voi aumentate la vostra fiducia in quelle persone e siete convinti che quei regali arriveranno tutti... Anche il più assurdo e irrealizzabile di tutti!
E' il 25 dicembre e nell'ultimo regalo, quello incartato peggio e più piccolo di tutti magicamente si cela proprio lui: il signore di tutti i desideri!
Ecco quella è la sensazione che ho provato.
Gigio

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