19 dicembre 2008

La Cenorsa di Natale



Ieri sera la Band si è ritrovata per farsi gli auguri e stare insieme. Oltre sessanta orsi hanno cenato insieme e condiviso emozioni e dei buonissimi ravioli! La cena ha avuto svariati momenti importanti dai fantastici piatti preparati dal nostro amico chef Maurizio, alla poesia di Ginevra letta da Giorgia che ancora la porta in grembo, alle parole del Brusco presidente emozionato e felice di vederci tutti uno vicino all'altro fino all'albero di cioccolato donatoci dalla pasticceria Robbiano in occasione del Chocoparty di domenica scorsa.
Ognuno di noi avrà vissuto in modo diverso la propria cena e vorremmo che in questo spazio ognuno raccontasse la "sua" cenorsa di Natale, cogliendo piccoli o grandi particolari.
Per rompere il ghiaccio inizio io:

La mia cenorsa è un abbraccio caldo di un amico. Di un amico con cui ho la fortuna di condividere il sogno di un ospedale nuovo, in cui si continui a vivere, studiando e giocando, cantando e sorridendo, in cui la "cura" non sia solo fisica, ma sia completa in ogni ambito da quello fisico a quello culturale, da quello etico a quello mentale. Il sogno che la vita sia celebrata sempre, in ogni sua diversa forma. L'abbraccio era caldo come le parole di una piccola principessa che ancora non è venuta al mondo ma che già ci ha emozionato. Mi sono ritrovato ad avere lacrimoni grandi, a voltarmi e a vederli scendere dagli occhi del mio amico. Abbiamo stretto l'abbraccio e abbiamo guardato di fronte.
Di fronte c'era la possibilità del futuro, c'erano altri volontari che possono garantire la realizzazione di un'idea che è una lezione di vita. Di un'idea che quando la capisci la vita te la cambia per sempre.
L'abbraccio si è fatto più caldo e non c'è stato bisogno di parole per scioglierlo.
Da buoni amici, non ci siamo detti nulla.
Ma la mia cena sono anche i numerosi abbracci con amici che magari non vedevo da tempo, il piacere fisico e mentale di sentirsi e guardandosi negli occhi dire "Io ci sono". Anche se in giorni e in ore diverse noi ci siamo.
E ieri ce lo siamo detti.
Noi ci siamo.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

La mia cenorsa è stata rivedere amici con cui non stavo da tempo e provare una forte emozione, come se fossimo sempre stati vicini, commuovermi alle parole di chi ancora deve nascere, ma è così amata e trovare negli occhi di alcuni la stessa trepidazione, ritrovare nei piccoli orsi il mio stesso entusiasmo e sperare che non li abbandoni mai, condividere con molti l’eccitazione di un bambino ma pensieri da grande, avere lo stesso sogno e faticare per realizzarlo senza arrendersi mai, essere felici il doppio quando si fa a metà, sentirmi davvero parte di una grande famiglia composta da persone diverse, ma tutte legate da un unico indissolubile filo rosso!

Anonimo ha detto...

Che bella serata e quanti eravamo! Un piacere immenso rivedere vecchi amici, sapere che anche se lontani siamo rimasti uniti....è stato bello per una volta riunirci per noi stessi per festeggiare la nostra amicizia.
Mamma mia ieri i piccoli orsi erano veramente tanti e inseriti perfettamente sembrava che ci conoscessimo tutti da sempre che soddisfazione che mi danno :)
E la mitica Isabella che ieri si è laureata ed è venuta lo stesso a festeggiare con noi...Grandiosa!
Va beh quante cose belle da dire vediamo qualcosa di negativo.....mmmmhhhh.....ci stò pensando.....no nulla....uff che noia!
Ma sapete la cosa più bella oltre la pancia di Dodina tutti idvd raccolti GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEE A TUTTTTTTTTTTI :)

Babba Verina

Unknown ha detto...

Vecchie glorie e nuove promesse. Le due anime della Band che condividono un unico obiettivo, e per camminare insieme anche un'occasione importante come la cena di Natale può diventare un'occasione speciale: per parlare e ridere insieme, per conoscersi e confrontarsi, per creare, insomma, quell'indispensabile melting pot che ci servirà da collante nei prossimi mesi. Quando, in punta di piedi, entreremo nei reparti o in aula magna portando per mano i nostri piccoli cuccioli, felici di averli come nuovi compagni di giochi per i sorrisi dei nostri bambini.
La mia cenorsa è volata in un attimo, tra chiacchiere e risate in compagnia di (in ordine alfabetico per non far torto a nessuno) anna, annalisa, monica, sara "punching-ball", valeria e vera, a cui vanno un sorriso e un abbraccio grande, ma un sorriso e un abbraccio vanno anche a tutti i compagni di viaggio di questi anni, da math a bea, a nice, brusco, big-luciano, alessandro, lello, andrea delucchi, andrea la gazza, raffa, claudia duce, anna mammola, fabio, fragolosa, serena e tutti quelli che in questo momento non transitano nel memory file del mio neurone. Buon Natale, piccoli orsi. Buon Natale, grandi orsi. Buon Natale, Band.
Vostro affezionatissimo,
mago aldino

Anonimo ha detto...

cari orsi
è stata una serata speciale,
atmosfera d'attesa natalizia,
attesa di testimonianza comune,
a conferma di eventi vissuti
e di realizzazione di sogni
l'inizio interminabile per il continuo succedersi degli arrivi,
alcuni dei quali anche inattesi,
per cui abbiamo dovuto cercare altri tavoli ed altre sedie
(altro che 60, eravamo più di 80!)
ribadisco la necessità che siano ulteriormente condivisi gli incarichi e che si possano facilitare gli incontri di programmazione e di verifica
buon natale a tutti, tobia