11 agosto 2013

Il coraggio ritrovato

Il coraggio di camminare su un filo
Ed eccomi qui a tirare alcune somme: gli ultimi anni sono stati caratterizzati fortemente dal mio impegno in band. Quando ho iniziato ero molto titubante, impaurito da quello che l'ospedale rappresentava: un luogo di cure per malattie che colpiscono i bambini. Temevo di non saper reggere nessuna situazione che si potesse presentare al suo interno perché emotivamente e caratterialmente non adatto. Ho voluto provare questa esperienza ed ora sono felice di esserci!
Insieme alla band sono cambiati tanti aspetti personali: sono più equilibrato con me stesso e con gli altri, ho scoperto di avere abbastanza "coraggio" per poter affrontare alcune situazioni pesanti in ospedale e altrettanta forza per far ridere chi si ha di fronte senza sapere nulla dei suoi trascorsi se non il motivo per cui ci siamo incrociati (purtroppo i luoghi in cui avviene questo incontro è pur sempre un ospedale dove nolenti o volenti si deve imparare ad accettare la presenza di una malattia).
Alcuni colleghi vedono in me una sicurezza tale da apparire quasi presuntuoso, altri mi vedono estremamente forte, ma io fatico moltissimo a riconoscermi in questi atteggiamenti. Posso definirmi solamente più cosciente di quello che faccio e di cercare di dare il giusto peso alle situazioni negative che mi capitano. E' a questo che tendo ed è sempre per questo che sono in band, perché sono sempre stato convinto che lo potessi imparare solo facendone parte.
E' una esperienza che mi ha fatto ritrovare il coraggio... Non solo quello di entrare a contatto con persone molto diverse da me sia come bagaglio di esperienze sia come età, di farmi prendere in giro da estranei, di apparire non sempre perfetto ma soprattutto di sentirmi un equilibrista, anche un po' goffo, che cerca di camminare su un filo sottile chiamato rispetto.

Gigio

Nessun commento: