24 febbraio 2013

In imbarazzo

Quarto, Genoa(Italy)
Oggi ho deciso di parlare di una situazione che ogni tanto si presenta in reparto, in tana o in posti dove le persone ci incontrano: l'imbarazzo di sentirsi ringraziare come se stessi offrendo loro un qualcosa di estremamente prezioso, qualcosa che per loro vale molto di più di un raggio di sole filtrato attraverso la finestra di quelle stanze. E' difficile per me immaginarlo, perché il sole mi scalda, mi ricarica e mi invita ad uscire per respirare aria fresca...
Ecco che cosa penso quando i genitori che incontro mi ringraziano... Sono sempre un po' in imbarazzo, più di quanto lo sia nel mettermi in ridicolo, nell'indossare un cappello buffo o fare la voce di una marionetta... In fondo una ventina di minuti con me non valgono tanto quanto una ventina di minuti di sole? Anche oggi mi è capitato di dover prendermi dei complimenti dei genitori che sono entusiasti del servizio che offriamo, dell'allegria che portiamo... Non sono né il primo né l'ultimo a portare avanti questo desiderio, ma uno dei tanti orsi che si alternano nelle varie attività, che danno un po' della loro disponibilità di tempo per fare qualcosa di utile per gli altri.
Ai genitori che oggi mi hanno augurato tanta serenità, ho risposto immediatamente che spero arrivi prima a loro e, solo quando saranno sazi, di cedermene una parte... In fondo di serenità ne ho abbastanza e sono contento di quello che ho. Mi è venuto spontaneo dir loro che spero tanto di rincontrarli fuori in occasioni migliori; magari quando quel raggio di sole, che abbiamo ammirato ognuno dalla propria finestra di casa, ci ha spinto ad uscire a vedere cosa c'è fuori!

Un saluto e ringraziamento a quelle due signore che hanno detto alla loro neonata che saranno orgogliose in futuro di presentarle un principe dalla schiena azzurra. Probabilmente non sono riuscito a dirlo a parole, ma sarò orgoglioso di rincontrarla tra un paio di anni per sentirle dire che si ricorda ancora quei versi strani di un maialino un po' impacciato; versi che le hanno tenuto compagnia per pochi minuti prima di andare a letto come una dolce ninna nanna e spero tanto di riuscire a presentarle i compagni di band che hanno reso tutto questo fattibile.
Gigio

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissime parole.....hai ragione nel dire che porti un raggio di sole ai nostri figli e non ti costa nulla farlo, rigranziarti è normale....ma è ancora più normale provare un'immensa gratitudine per chi ha ridato un sorriso ad un bimbo malato, che io madre disperata non sono in grado di dargli.
Puoi capire il dolore che si prova ha vedere un figlio consumato dalla malttia e puoi sentire la gioa del momento di spensieratezza che voi gli avete donato, non sentirti in imbarazzo perchè qualcuno ti ringrazia per quello che fai......voi fate tantissimo per i nostri figli ed io so che vi ricordano con affetto quando sono tornati a casa e se un raggio di sole li bacia sentono lo stesso calore che voi gli avete dato.
Ciao

Gigio ha detto...

Grazie mille. Sono contentissimo quando riesco a strappare un sorriso anche al più triste dei bambini e/o genitore. Posso, per mia grande fortuna, immaginare la situazione e cerco nel mio modo di portare la mia energia e incanalarla nella direzione giusta facendomi in qualche modo notare. Il Gigio che si vede aggirarsi in reparto, però, non esisterebbe se dietro non avessi la forza di un gruppo che a sua volta esiste perché ci siete voi genitori che ci donate sempre degli splendidi sorrisi. Ecco perché a volte mi sento in imbarazzo, perché ci fate sentire così importanti per aver fatto un po' di attività ricreativa, di supporto logistico con la tana ecc...
Un felice proseguimento.