Ho deciso di passare un po' della mia domenica in tana. Non è proprio il mio habitat ma se per questo non lo era nemmeno il reparto, non lo era nemmeno il teatro e nemmeno i vari posti in cui sono andato a fare eventi esterni, ma so che tutto quello che è band ha sempre un qualcosa di diverso, di speciale in grado di trasformare un cielo nuvoloso in un giornata di spensieratezza e relax. Difficile da credere ma fino ad ora è sempre successo così...
Sole timido e aria fresca sono le mie prime sensazioni mattiniere di questa domenica appena apro la finestra della cucina; sono certo di aver fatto la scelta giusta a dare la mia disponibilità. Prendo il treno e penso che forse la giornata è molto diversa da come me le ero immaginata un oretta prima: il sole scalda e il mare davanti al Gaslini è limpido e pieno di barche a vele... Ed io sarò in tana... Non importa: la tana ha un bel giardino e da lì potrò rubare qualche raggio di sole e facendo al tempo stesso un servizio utile ai genitori.
Varco la porta e do il cambio a Patrizia e da lì ha inizio una giornata incredibile. Inizio a stendere i panni prima di mangiare per non sprecare il massimo calore del sole. E' stata un'operazione lunga che mi ha tenuto impegnato fino a quasi alle 3!!! Sono stato decisamente lento ma nel mentre si sono susseguite alcune visite: alcuni volontari impegnati nei vari eventi passano in tana e prelevano un po' di materiale, qualche genitore mi chiede un po' di informazioni.
Mangio e chiedo al genitore che è al piano di sopra se avesse bisogno di qualcosa: sta trafficando sul PC; non voglio insistere troppo per non essere molesto. Piano piano si apre (si passa dal lei ad un tu più informale) e inizia una bella discussione: particolare ma interessante. E' proprio lui ad invitarmi sull'uscio della porta della tana dicendomi che aveva piacere a fare due chiacchiere; sono contento che sia stato lui a propormelo perché speravo di fare breccia.
Passa il pomeriggio e arriva un nuovo genitore: anche lui papà. Mi chiede un favore e provo a farglielo: un po' di difficoltà iniziale ma alla fine arrivo al risultato e arriva il suo sorriso soddisfatto. Finalmente può pensare di tornare a casa... Ignoro ancora la sua situazione anche se la intuisco. Anche a lui offro un caffè e lo accetta volentieri: lo prendiamo insieme e sorso dopo sorso ci conosciamo. Prendo sempre un sacco di complimenti da parte sua a nome dell'enorme lavoro che fa la band e sono sempre in imbarazzo... Si tranquillizza quando gli dico che è un gioco delle parti: se io do una cosa, ne ricevo due, se la volta dopo ne do tre, ne ricevo quattro... Non è un grosso sacrificio ma una semplice e piccola disponibilità di tempo! Alla fine mi stringe forte la mano. In quel momento spero che sia arrivato il mio "buona fortuna" che non volevo dire perché forse inappropriato.
Sapete alla fine che dico: il sole in giardino non l'ho preso, ma mi sono scaldato moltissimo come nella giornata più calda; sono fiero di essere stato lì!
Gigio
19 giugno 2013
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