15 marzo 2015

Quante persone speciali ci sono!

Mi rendo conto che ultimamente conosco sempre persone molto affascinanti, che hanno molto da raccontare. Alcune di esse sono persone comuni che potrei incontrare per strada, incrociare lo sguardo e passarci accanto senza nemmeno farci troppo caso! Non è colpa loro ma mia che sono abituato a correre a destra e a sinistra per non avere l'impressione di aver perso tempo...
Queste persone le sto conoscendo quando ho deciso di cambiare rotta, di provare a cambiare prospettiva decidendo di fare del volontariato il mio motto. Attenzione non intendo cambiare il mondo e nemmeno lo penso tuttora, ma semplicemente mi limito ad utilizzare in modo intelligente il mio tempo, per imparare ad apprezzare sempre più lo spazio circostante. Così sembro un poeta, un monaco o addirittura un asceta, ma anche io come tutte le persone che vorrei descrivere in queste righe sono normale, cammino a testa bassa e non intendo attirare su di me l'attenzione... Insomma uno come tanti altri!
L'esperienza del volontariato mi accompagna da ormai 5 anni e ha segnato in me un cambiamento, proprio quello che volevo. Ho seguito degli incontri conoscitivi (sono stati 3 per cui nulla di impegnativo) al CELIVO dove mi hanno istruito sul significato di volontario, presentato alcune associazioni e quindi inserito in una che mirava a valorizzare attraverso l'arte (nel loro caso sculture di cartapesta da portare in giro a Carnevale) ragazzi con handicap intellettivi. Da questi ragazzi ho imparato cosa voglia dire fare gruppo!
Evento Teatrolandia per lo spettacolo Peter Pan / 24-25-26 ottobre 2014
Poi ho conosciuto la band... Un altro mondo, un'altra realtà, forse pesante, ma sicuramente altrettanto valida. In questa associazione ho conosciuto gli orsi: persone positivamente particolari, sognatori, lettori di favole che a volte non finiscono bene, a tratti malinconici, ma sempre sorridenti e colorati.
Il mio ingresso non è stato semplice: troppo distanti da me, da me così inquadrato, timido! Piano piano ho imparato a fermarmi più tempo con loro, a rallentare i ritmi, a scambiare parole per capire chi fossero e se veramente era questo il luogo più adatto a me e un passo alla volta non mi sono più allontanato.
Con loro poi ho superato la paura comune di non essere in grado, adatto. Non ho ancora una risposta certa, ma ho capito che i bambini e i loro genitori sono persone speciali che vorrebbero rimanere anonimi, un po' come me, ma che per loro sfortuna sono passati dall'ospedale e dalla malattia, un'esperienza che li ha segnati. Anche e soprattutto loro sono persone speciali che nascondono dietro la caparbietà e ai sorrisi una dolcezza ed una forza di volontà indescrivibile. I miei sono riferimenti precisi e non puramente casuali, ma che non voglio svelare pubblicamente proprio per non mettere loro ancora di più al centro dell'attenzione!

Gigio

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