28 marzo 2012

Esperienze in tana

La cucina in tana
Sabato 17 dicembre ore 10.
Arrivo in tana con qualche minuto di ritardo ma Barbara, puntualissima, aveva già tirato su le saracinesche e dato luce alla nostra magica tana. Dopo una mezz´ora circa arriva Gabry.
E´ una signora di mezza età con i capelli un po´ scomposti, la stanchezza dipinta sul volto e un sorriso dolce negli occhi. Ci chiede se può usare la cucina e noi le diciamo che non solo può fare come se fosse a casa sua ma che noi siamo a suacompleta disposizione.
Ci ringrazia e mentre inizia a cucinare la pasta e la carne inizia anche a raccontarci la sua storia........... 
E´ la nonna di Fr., un bambino di pochi mesi, che qualche giorno prima aveva subito un intervento.
I genitori e i nonni si stavano dando il cambio da un mese e sette giorni per assistere Fr. ma solo da una decina di giorni avevano scoperto l´esistenza della tana. L´aveva scoperta il genero, che all'inizio veniva solo a lavare la biancheria, ma quando qualcuno gli aveva comunicato che si poteva anche cucinare lui non aveva perso tempo a dirlo alla moglie e alla suocera. 
Gabry ci benedice e ci ringrazia con gli occhi lucidi. Ci dice che non ne potevano più di mangiare panini e che andare al ristorante era diventata una spesa eccessiva e che avere un´ambiente come la tana vicino all'ospedale era importante.
Capisco che il nostro sogno è divenuto realtà e che decine, centinaia, migliaia di persone potranno usufruire del servizio tana e volontari; che tutto ciò che facciamo non è solo utile ma veramente indispensabile e che è solo l'inizio.
Cerchiamo di tenere aperta la tana il più possibile perché oltre all´utilità per genitori e parenti dei bimbi, per noi è veramente cibo per il cuore: proprio stata una manna dal cielo. Mi commuovo e la gioia mi esplode nel cuore.
Paolo M.

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