25 giugno 2014

Patch Adams

Incredibile a dirsi, ma domenica è stata la prima volta che ho visto il film Patch Adams con Robbin Williams nonostante spesso la figura di noi orsi viene affiancata alla sua. Un'idea ovviamente me l'ero già fatta ma solo sommaria; avevo capito che entrambi avevamo lo stesso obiettivo: portare il sorriso dove quello manca a causa delle circostanze, mettersi in ridicolo per trasformare una stanza in una foresta piena di animali feroci da colpire con una pistola giocattolo e creare un livello in più tra le famiglie e i dottori.
Queste sono quelle somiglianze che vengono subito in mente quando si cerca di immaginarci all'opera e come dicevo non è tanto distante dalla realtà, ma ci sono alcune differenze non da poco. Noi orsi (o almeno gran parte di noi) non abbiamo nessuna qualifica in medicina, non siamo personale del Gaslini ma siamo autorizzati per muoverci al suo interno.
Siamo coscienti che il nostro compito non è quello di raccogliere informazioni sulla malattia ma semplicemente entrare per una ventina di minuti in uno scorcio di vita di persone sconosciute prima e dopo la nostra visita. Non siamo lì per stringere legami, ma semplicemente a portare la nostra leggerezza, "superficialità" nell'approccio per iniziare un viaggio puramente fantasioso in cui la mente si estranea dal luogo in cui il corpo è rinchiuso.
Chi ha visto il film avrà ben chiara la motivazione di questo nostro comportamento: non avendo alcuna competenza (o almeno non è richiesto averne) il rischio di rimanerne segnati è forte.
Di sicuro quello che ci avvicina all'ideologia di Patch Adams è il concetto del migliorare la qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie. Sono nati così la Tana degli Orsi, il Rifugio degli Orsi 1 e 2. Sono locali comprati e ristrutturati grazie all'aiuto economico dei nostri sostenitori.

Gigio

Nessun commento: