In quella giornata abbiamo incontrato diversi bambini e genitori che ci hanno accolto in vari modi: chi più calorosamente, chi un po' sorpreso e chi ha preferito lasciar dormire il piccoletto dopo una giornata pesante, ma le ore pomeridiane sono volate in un soffio. Si sono alternati indovinelli, racconti di favole, giochi di magia, strani pettini di dimensioni enormi che incuriosivano i bambini e a volte "spaventavano" le mamme.
Oggi mi è tornato in mente una situazione che lì per lì non mi aveva colpito. Entrando in una stanza un piccoletto si era appena svegliato e quindi poco recettivo. Guardiamo la nonna per capire se fosse il caso di entrare e scambiamo due parole giusto per sapere il nome e l'età, ma alla fine decidiamo di comune accordo che non era il caso e salutiamo. La nonna però nei pochi minuti in cui parliamo ci dice che il padre gioca a calcio.

Un sorriso si è disegnato sulla bocca della nonna che fino ad allora mi era apparsa un po' preoccupata e stanca, mentre a me è rimasta una grande soddisfazione che ancora adesso ricordo con immenso piacere. Non so se il papà abbia segnato veramente, ma spero tanto che quell'urlo sia arrivato forte e chiaro alle sue orecchie come se in quel momento quel figlioletto fosse con lui ad incitarlo.
Gigio
Nessun commento:
Posta un commento