sabato mattina, come da ormai molti mesi, sono andata a coprire il mio turno in Tana: ad attendermi, sotto il sole di giugno, due nuovi orsetti, Paola e Marco, reduci dall'ultimo corso per volontari della Tana dell'Orso.
Era il loro primo vero turno da volontari della Band.
Si parte sempre dalle cose pratiche in Tana: come funzionano gli elettrodomestici, cosa fare appena si entra, quali gli accorgimenti da adottare. Semplici automatismi.
Passato questo momento organizzativo, è iniziata la magia.
La magia di un piccolo e di una mamma, passati per lasciare alcuni giochi ricordandosi di noi per averci conosciuti in reparto.
La magia di A., che non voleva proprio saperne di andare a pranzo con il suo papà e che voleva assolutamente portarmi a fare un giro sul suo trattore in Sardegna.
La magia di una signora mamma, come mi piace chiamare le mamme, che era sollevata al pensiero di stirare un pò e che mi ha raccontato molte, moltissime cose, come in una chiacchierata tra amiche,
La magia di una telefonata, di chi pensa a noi.
Ai nuovi orsetti gli occhi brillavano: stavano comprendendo ciò che di magico esiste in Tana, ciò che si può ricevere frequentando quella che, da una mamma, è stata definita "la casa delle favole".
E' magia.
Una magia riuscita senza programmi nè intenti.
Una magia autentica che traspare dalle azioni quotidiane, dalla nostra presenza e dal nostro esserci.
La Tana è intrisa di valori: il valore dell'ascolto, del silenzio, di uno sguardo, di una stretta di mano.
Valori che, inconsapevolmente, vengono trasmessi a chi si presta ad intraprendere il percorso da volontario.
Valori che diventando parte fondamentale del nostro essere, si specchiano nella nostra vita e la rendono più viva.
Elisa P.
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