Caro diario,
sabato mattina, come da ormai molti mesi, sono andata a coprire il mio turno in Tana: ad attendermi, sotto il sole di giugno, due nuovi orsetti, Paola e Marco, reduci dall'ultimo corso per volontari della Tana dell'Orso.
Era il loro primo vero turno da volontari della Band.
Mi sentivo responsabile, avevo bisogno di capire ciò che la mia esperienza poteva trasmettere loro.
Si parte sempre dalle cose pratiche in Tana: come funzionano gli elettrodomestici, cosa fare appena si entra, quali gli accorgimenti da adottare. Semplici automatismi.
Passato questo momento organizzativo, è iniziata la magia.
La magia di un piccolo e di una mamma, passati per lasciare alcuni giochi ricordandosi di noi per averci conosciuti in reparto.
La magia di A., che non voleva proprio saperne di andare a pranzo con il suo papà e che voleva assolutamente portarmi a fare un giro sul suo trattore in Sardegna.
La magia di una signora mamma, come mi piace chiamare le mamme, che era sollevata al pensiero di stirare un pò e che mi ha raccontato molte, moltissime cose, come in una chiacchierata tra amiche,
La magia di una telefonata, di chi pensa a noi.
Ai nuovi orsetti gli occhi brillavano: stavano comprendendo ciò che di magico esiste in Tana, ciò che si può ricevere frequentando quella che, da una mamma, è stata definita "la casa delle favole".
E' magia.
Una magia riuscita senza programmi nè intenti.
Una magia autentica che traspare dalle azioni quotidiane, dalla nostra presenza e dal nostro esserci.
La Tana è intrisa di valori: il valore dell'ascolto, del silenzio, di uno sguardo, di una stretta di mano.
Valori che, inconsapevolmente, vengono trasmessi a chi si presta ad intraprendere il percorso da volontario.
Valori che diventando parte fondamentale del nostro essere, si specchiano nella nostra vita e la rendono più viva.
Elisa P.
11 luglio 2012
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento