1 settembre 2009

Resoconto ultima domenica di Agosto - La cura del tempo


Ogni settimana  non sai mai cosa ti aspetta. Chiudi gli occhi, respiri profondo, stai attento alla scatola delle magie, non vorresti che qualche bimbo riesca a prendertele.
Guardi la tua compagna di avventura, sorridi e poi fai per entrare, ma non riesci a vedere chi c'è di là, dietro la porta. Questa ansia non ti passa nemmeno dopo le centinaia di volte che sei entrato in una stanza di ospedale. Stai per entrare e un papà sconsolato ti dice “Ha male, ha male”. Tu non sai ancora chi hai davanti, ma sai che in quel preciso momento, proprio quello li, lui ha male.
Il dolore stava per diventare una barriera. E per il papà seduto sconsolato a guardare la fine del Gran Premio, quello non era tempo passato con il proprio figlio, era tempo, solo tempo passato. Punto e basta. Tempo. E il tempo quando è solo tempo passa e non si ricorda, sono giri di orologio, sono minuti regalati all'oblio.
E allora capisci che quel “ha male” non è una barriera ma è una richiesta, sottointendeva un male fisico e un male di tempo.
Ha male e il tempo passa lento, e il corpo sembra quasi non voler ricordare. Abbiamo capito che eravamo li per curare il tempo.
Prendete una porzione di tempo, come se fosse un orto. E prendetevene cura.
Forse questa è la band, una cura del tempo.
Rendere il tempo, memoria.
Memoria.
Il tempo in ospedale è tutto uguale, e come dicevo prima il corpo tende a dimenticare, a rendere tutto monotono e senza cura.
Ma ogni qualvolta si entra in una stanzetta di ospedale bisogna prendersi cura del tempo delle persone che vi abitano. E con un po' di intraprendenza invitare le persone a continuare la “cura” anche dopo il vostro saluto.
E' stato proprio così, “Ha male” e siamo entrati, ci siamo presi cura, di mamma, di papà e del bambino. Abbiamo reso il loro tempo, un tempo da ricordare.
Siamo usciti che tutti avevano voglia di ricordare.
E poi finita l'attività in reparto, uscendo, senza volere ci siamo ritrovati di fronte a quella stanzetta. Ci siamo affacciati.
“Ha male?”
Ed è scoppiata una risata, avevano ripreso a curarsi del loro tempo, e il male quello del tempo era passato.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

un grazie a voi ANGELI che fate tutto questo

ALe
kapo1999@yahoo.it

Anonimo ha detto...

è la migliore definizione che si possa dare per la band!
curatrice del tempo.
purtroppo posso aiutare poco, ma quello che spero è che quando posso il mio aiuto sia valido.
Nicoletta