16 dicembre 2015

Un punto di incontro

Sono in ferie e questa sensazione di libertà l'avverto abbastanza ed in più sono felice perché tra qualche giorno partirò per 4 giorni. Insomma non poso proprio lamentarmi e il mio umore sta decisamente bene. Ma cosa centra questo con la band degli orsi? In effetti la domanda è pertinente e la risposta è senza ombra di dubbio "non centra nulla". Mi serviva solo per dare l'idea del mio stato d'animo quando ho iniziato il turno in tana.
Ho deciso di dedicare 3 orette del mio tempo libero per condividere questa mia sensazione con altri volontari e aiutare a dare un pochino il cambio a chi questo lo fa ogni settimana per diverse ore e quasi tutto l'anno.
Tornando al fulcro del discorso, questo turno in pausa pranzo verrà ricordato con piacere da me perché ho fatto la conoscenza con una volontaria che non avevo mai incontrato prima e che, come me, dedica il suo tempo libero per tenere aperta la tana in pausa pranzo. Non ricordo se ci siamo detti da quanto tempo siamo volontari ma, a differenza sua, io di lei sapevo solo il nome (lo dico con dispiacere ma è veramente difficile conoscersi tutti perché siamo tanti e tutti impegnati in diverse attività che non sempre si incontrano), mentre lei aveva ben chiaro quale fosse la mia collocazione.
Qualche domanda di routine e il silenzio della tana si rompe: ci raccontiamo qualche esperienza di turni in tana e qualche piccola riflessione su determinate situazioni affrontate...
La porta si apre ed entra una mamma, in punta di piedi che subito ci osserva e ci chiede se può entrare a cucinare; è un pochino intimidita perché non ci conosce ancora bene, ma io sfortunatamente si... Dico sfortunatamente perché l'ho incontrata al Gaslini e mi ricordo anche suo figlio! Ma questa è un'altra storia e non sarò io il narratore.
Si dirige in cucina sapendo già dove trovare gli utensili che le servono: è indice che a lei quel luogo è quasi familiare. Mentre cucina scambiamo 2 chiacchiere giusto per conoscersi un po' meglio e ci racconta un'antica storia orientale sui legami speciali tra uomo e donna. E' la storia di un uomo che sta cercando moglie per mettere su famiglia. Il destino ha in servo per lui una futura sposa che però è ancora una bambina; questa certezza è data dal fatto che i loro mignoli sono legati da un lungo ed invisibile filo rosso (solo il vecchio monaco a cui l'uomo si rivolge per un consiglio poteva vederlo) ma l'uomo non ha la pazienza di attendere e così ordina di ucciderla. Il piano dell'uomo fallì e, come il vecchio gli predisse, anzi diventarono marito e moglie perché il loro destino era proprio quello (leggete la storia completa del filo rosso del destino).
INAUGURAZIONE DEL SECONDO APPARTAMENTO
Punto di incontro: inaugurazione rifugio 2
Dopo il racconto fu inevitabile il confronto tra le due donne ed ovviamente potete immaginare cosa si dissero. Io rimasi in un angolo a fischiettare come se nulla fosse: mi conveniva così visto che il racconto non metteva proprio in buona luce l'uomo. A buon intenditore poche parole!
La mamma finisce di cucinare e se ne ritorna al Gaslini, lasciando me e la volontaria da soli a discutere di argomenti semplici e quotidiani come il taglio dei capelli! Niente di filosofico o esistenziale ma un banale confronto tra due persone che si erano appena incontrate.
Ecco a cosa serve la tana: non sempre deve essere una valvola di sfogo dei genitori, ma un punto di incontro tra percorsi di vita differenti o ancora più banalmente un luogo dove 2 volontari si conoscono per la prima volta.
Gigio

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