Un po' di fatica, qualche goccia di sudore mi scoraggiano un pochino mentre riordinavo gli armadi, ma ormai che ero lì non poevo lasciare l'opera incompleta. Nella peggiore delle ipotesi mi potevo rilassare in tana incontrando gli orsi di turno e quindi proseguo con l'idea precisa di dirigermi là prima della chiusura.
Finisco le operazioni per le 5 ed eccomi entrare finalmente in tana per salutare i compagni: due chiacchiere, un bicchiere di the e via verso il box dove potevo recuperare dei pensierini da consegnare in reparto e dei succhi di frutta da lasciare come scorta . Al mio ritorno mi accorgo di una signora (probabilmente una nonna) che con ago e filo stava cucendo dei pantaloni in un angolo della cucina e, appena terminato, stira dei vestiti.Mentre Giorgia, Elisa ed io osserviamo la lavatrice completare il lavaggio dei cuscini, la signora ci rivolge delle parole rassicurandoci sulle operazioni fatte e di non preoccuparci troppo. Sono ormai quasi le 6 ed è ora di chiudere; la signora inizia a mettere nella scatola il ferro e ci chiede dove poterlo sistemare ringraziandoci del servizio offerto.
Personalmente trovo insolito sentirmi dire grazie solamente per aver messo a disposizione un ferro e averle permesso di fare delle operazioni abbastanza noiose (almeno per me lo sono), ma evidentemente quella signora aveva bisogno proprio di fare quello... Magari anche solo per distrarsi un pochino e non pensare a nulla...
Tutta la band si è resa conto che sono le piccole azioni quotidiane a mancare maggiormente durante i ricoveri in ospedale e come risposta a questa esigenza si è pensato di aprire la tana dell'orso.
Gigio
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