Pioggia e Vento. Sono uscito da casa e non ha smesso un attimo.
Piove. Forte. Talmente tanto forte che entrando alla Tana dell'Orso ero quasi un pulcino bagnato.
Ma dovevo andare. Dovevo essere lì.
Data la giornata, pochi genitori sono venuti a trovarci. Nessuna lavatrice, nessuna doccia, nessun bimbo con cui giocare. Sono stati sistemati i pc della Tana, riconfigurata la stampante, sorriso con
i volontari che andavano ai reparti.
Una signora è venuta. Ho capito subito la provenienza di questa signora, abituato come sono all'ascolto.
La signora si è sciolta in un sorriso quando ha sentito il mio accento, quando ho iniziato a parlare un po' in catanese. Credo che in quel sorriso si nasconda la necessità di sentirsi a casa. E in quell'attimo, lei si è sentita a casa.
E' difficile descrivere ciò che accade in determinati frangenti, in attimi che durano lo spazio di uno sguardo, di una parola. Ma in quegli attimi tutto ha un suo perchè, un suo per come, un suo per dove.
Un suo percorso.
Piove, piove, Un oceano di carta....
Nei giorni a seguire, una strofa di una canzone mi ha tormentato tanto, così tanto che forse scrivendola riesce un po' a smettere:
quando inizi a scoprire
che ogni sogno
ti porta più in là
cavalcando aquiloni,
oltre muri e confini
ho imparato a sognare da là
Quando tutte le scuse,
per giocare son buone
quando tutta la vita
è una bella canzone
C'era chi era incapace a sognare
e chi sognava già
(Ho imparato a sognare - Negrita)
Piove, piove.....
Non può piovere per sempre, si dice.
In ogni circostanza della vita, in ogni dove, in ogni come, in ogni perchè.
E ancora lei, alla Tana dell'Orso, ancora la musica riesce a dare le giuste
risposte:
Io son sicuro che per ogni goccia, per ogni goccia che cadrà un nuovo fiore
nascerà
(Don Backy - Nell'immensità)
Ogni goccia è il nostro sudore, il nostro pianto, la nostra fatica.
Ogni fiore sono i bambini.
Ogni nuova nascita è una rinascita.
Per me e per ciascuno di noi.
Gianluca Sampognaro
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