Non sono mai stata pratica delle emozioni... non sono mai riuscita né a maneggiarle né a trovare le istruzioni per l'uso... il primo giorno in reparto è stato poco più di un anno fa... e in quei giorni hanno bussato alla porta del mio cuore tanti nuovi visitatori allegri e festanti e hanno detto di essere Emozioni.
"Ieri sera mentre uscivo dal lavoro e andavo verso casa, prima del mio primo giro nelle stanzette... nella curva di corso Aurelio Saffi che ti apre alla Foce... ho sentito una sensazione simile all’innamoramento. In quel momento mi sono sentita inamorata della mia vita.
Ero molto emozionata all’idea di fare il mio primo giro nelle stanzette... tutto nuovo... un salto nel vuoto! Cosa mi è rimasto nel cuore di ieri sera?
La piccola Ale di 6/7 anni che da quando è ricoverata si è chiusa in un mutismo assoluto, poi Davide un topino di 2 mesi nato prematuro..
Stev dell’Ecuador con cui abbiamo fatto le magie e giocato con gli origami che aveva già... e poi parola magica... platano fritto! E grazie per averci detto “spero di rivedervi presto”.
E poi Cele, 2 anni... una birba bionda a cui ho raccontato una favola e che sapeva yellow in inglese! Le tue risatine saranno uno dei miei pensieri felici! Non c’è niente di piu’ bello che far ridere un bambino... ti allarga il cuore.
E poi Gine a cui ho mangiato i piedini con la marionette a forma di papero!
E Aura... 7 mesi... come era emozionato il tuo papà! Ti ho raccontato la favola della nanna…".
Rileggendo queste righe per scrivere questo post, le emozioni si rianimano.. nel mio cuore non è passato un anno, è tutto vivido come se fosse ieri
E nel frattempo sulla mia guancia scorre una piccola lacrima... di felicità.
Alessia
11 febbraio 2012
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