16 giugno 2009

Dal Pigiamino: POSATA LA VALIGIA, TI SENTI A CASA



Grazie al lavoro sul Pigiamino, quindicinale scritto dai genitori, ecco un pensiero di una mamma in ospedale.
Credo che sia giusto sottolineare il titolo "Posata la valigia e ti senti a casa",che ci aiuta a comprendere un grande concetto, il concetto di accoglienza. E' grazie al lavoro di accoglienza che si sta svolgendo in sinergia con il personale ospedaliero e le altre associazioni che si può realizzare l'accoglienza. Rendere l'ospedale una casa, è un grande sogno su cui lavorare.
Buona lettura!
Ho raccolto con entusiasmo questa possibilità di scrivere a quattro mani con mia figlia “qualcosa” per questo quindicinale.
Pensavo che potesse diventare egoisticamente un escamotage per “tirare fuori” con leggerezza cosa è passato in testa in questo ultimo mese. Un modo per togliere anche i sensi di colpa che mi sento addosso.
Beh! Non sono riuscita nell’intento. Forse per mia incapacità ed anche perché Cecilia è fatta così: è lei che decide quando “farmi entrare”. Questo non è tempo . Io sono la sua mamma… ed una mamma attende.
Noi siamo come una fotocopia delle tante situazioni che periodicamente si avverano in questo reparto: la valigia fatta di corsa, le mezze verità che raccontiamo ai nostri cuccioli quando hanno un’età che esige un minimo di spiegazione.
In questa corsia, così “asettica”, dopo un paio d’ore che hai posato la valigia… ti senti a casa! Appena riesci a toglierti d’addosso la corazza della paura, t’accorgi che i genitori, il personale, i medici… i bambini che incontri nei corridoi hanno un sorriso per te e… cercano il tuo.
Cecilia queste cose le ha sentite prima di me e così la mia fiducia ed il mio sorriso verso questo insolito mondo sono diventati totali.
Siamo prossime alla dimissione, ritorneremo, come tutti, incontreremo nuovi bambini e nuovi genitori… è la vita, che ancora una volta ci ha dato tanto.
Un bacio ed un sorriso Franca

1 commento:

Max ha detto...

attraversare il mondo in due giorni o conoscere il proprio giardino solo dopo molti anni ? far volare lo sguardo sui treni in corsa o fermarlo al respiro, contemplando ciò che c'è senza bisogno di muoversi mai ?
Forse val la pena rallentare, andar piano, gustare, osservare ...
grazie Cecilia perche` "senti" cio` che non son capace di sentire,
grazie mamma Franca per il tuo cuore che ti consente di vedere "... una vita che ancora una volta ci ha dato tanto".
Max