28 gennaio 2015

Il moderno piccolo principe...

Cari lettori oggi ho voglia di raccontare una storia tutta particolare a tratti così surreale da non sembrare nemmeno una favola! Chissà che non possa piacere anche a voi?!
Ci tengo a sottolineare che i riferimenti non sono per nulla casuali ma ben selezionati e realmente accaduti... Non nel mondo reale per fortuna, ma in uno fantasioso in cui tutto è possibile...
C'era una volta un piccolo principe, non quello che siete abituati ad immaginare; per intenderci non quello che aspetta l' amica volpe narrato dNel libro di Antoine de Saint-Exupéry.
No! Niente di tutto questo! Ma nemmeno lontanamente vicino...
E' una semplice persona dalla voce abbastanza forte e dalla folta chioma argentata... Sapete lui crede di assomigliare tantissimo a Brad Pitt e ci crede così tanto che lo urla ai quattro venti. Lo grida non alle mamme dalle quali, forse, avrebbe un po' di compassione, ma alle ragazzine che lo guardano scoppiando a ridere non trovando nemmeno minimamente una somiglianza!
Inoltre è così strano che non si aggira normalmente per le strade della città, ma all'interno di un'ospedale pediatrico! Non è mai da solo: spesso è accompagnato da ragazze con in testa strani cerchietti fiorati che vanno in giro chiamandosi aiuola o ancora peggio con degli strani cappelli ma così improponibili che nemmeno il più ardito stilista azzarderebbe tanto!
Le ragazze che lo accompagnano ogni volta nelle sue avventure non sono troppe perché se no rischierebbero di oscurare la sua forte presenza e "reale" bellezza!
Un'arma molto pericolosa
Va in giro per le stanzette mostrando baldanzoso la sua corona! Ma poteva averne una normale?! Ovviamente no! La sua innanzitutto è rossa, ma non di oro bensì di panno!!! E ciò non basta: ha 3 splendide pietre preziose a forma di... Uova fritte!!!
Certo che è proprio strano questo principe! Invece che andare a liberare principesse o sconfiggere draghi pericolosissimi, si vanta di saper fare benissimo gli inchini e di essersi fidanzato con una splendida principessina graziosissima, sorridente, bionda e molto ma molto silenziosa... Ci credo che non parla, non ne è in grado: è di pezza!!!
Ora penserete: "Se la sua corona è di panno, la principessa è di pezza, chissà come sarà il suo famoso inchino! Per non parlare del suo castello?! Chissà come sarà?".
Giusto per rispondervi. L'inchino è uno strano mix di posizioni yoga d'avanguardia e esercizi di puro equilibrismo tanto che i genitori e i bambini rimangono allibiti: non capiscono proprio come gli possa passare per la testa una cosa del genere!
Per non parlare di quando descrive il suo castello: è tutto rosa protetto da un laghetto pieno di pesci rossi talmente belli che i nemici si fermano ad ammirarli!
Mi rendo che è una storia buffa ma ve lo avevo preannunciato! C'è di più; questa storia non ha un finale: là dove finisce ricomincia... Si proprio come una storia infinita!
Sapete che vi dico? Giustifico le sue stranezze solo pensando che il principino è felice così perché con tutte le sue stranezze spera di aver sconfitto il più brutto dei nemici: la NOIA!
Per cui se vi capita di incontrarlo ridete liberamente di lui perché se lo fate di gusto avete contribuito a compiere la sua missione.
Gigio

25 gennaio 2015

Il gioco della fiducia

Un giorno anche loro voleranno in alto
E' passata ormai una settimana da quando mi sono messo in gioco con i nuovi aspiranti volontari: sentivo proprio la necessità di respirare un po' del loro travolgente entusiasmo come se le mie pile fossero scariche. "Le poche ore di sonno mi saranno di ostacolo durante la giornata", pensavo, ma invece non è stato così... I caffè hanno sicuramente aiutato, ma il più è stato fatto dalla ventina di persone che sono state con me tutto il giorno mentre i due professionisti ci illustravano gli esercizi di improvvisazione teatrale.
E' sempre difficile capire come una ventina di persone possa interagire insieme senza darsi addosso e senza rubarsi gli spazi, ma devo dire che con i giusti accorgimenti questo accade. Una risposta me la sono data: è la fiducia il miglior collante per le persone, la base su cui andare a costruire tutto. Io sono andato alla lezione sapendo che lì avrei trovato e creato la fiducia sottoforma di gioco ed è stato proprio così.
La mia fiducia in primis è stata risposta nell'insegnante, è lei che è riuscita a raccoglierla e indirizzarla nel giusto modo: ha fatto in modo che tutti recepissero prima il mio nome, poi la mia vitaità (nella mattina in realtà era un po' alterata dai 2 caffè presi, ma fa lo stesso!!) ed infine la mia personalità. Non so che persona vi stiate immaginando... Forse un monaco buddhista o chissà quale maestro yoga o psicologo plurilaureato ed invece si tratta di un'attrice ed insegnante di improvvisazione teatrale. "Strano!!!" starete pensando, ma vi assicuro che attraverso i giochi questo può accadere.
L'improvvisazione è il giusto modo per interagire perché richiede un grande sforzo da parte di tutti: è necessario entrare in sintonia, capire gli spazi, ascoltarequello che dice il tuo interlocutore e attaccarti a lui creando nuove dinamiche e situazioni sempre diverse. Quale strumento migliore per allenare la fiducia nel gruppo?
Il gioco sulla fiducia è difficile da fare soprattutto tra sconosciuti: è sempre particolare decidere di chiudere gli occhi e lasciare totalmente il controllo agli altri, fidarsi così tanto farsi portare in giro per una stanza insieme ad altre persone solo ed esclusivamente usando la voce. Ma cosa c'è di meglio che fidarsi di un futuro orso come te?

Gigio

21 gennaio 2015

Come si conquista l'affetto?

Evento a Molassana di venerdì 5 settembre 2014
La band degli Orsi

E' il turno di provare a descrivere qualcosa che mi ha colpito nel profondo: è la testimonianza di una persona che ha passato dei momenti molto difficili qui a Genova e che adesso con tuta la serenità lo ha esposto.
Non la ho conosciuta di persona, o forse è meglio che dica che non ho voluto conoscerla. Non per cattiveria, sia chiaro, ma semplicemente perché ritenevo e ritengo ancora adesso che le mie spalle non siano abbastanza larghe e robuste da sopportare alcuni pesi: non dico che voglio essere spensierato come un bambino o un sognatore come da adolescente o forte e temprato come una persona adulta... Voglio essere semplicemente me stesso!
Sembra facile e scontato da dire, ma vi assicuro che per me non lo è per nulla.
Il vero me stesso bandista, o almeno quello che credo di essere, è una persona che batte i piedi per fare rumore e attirare l'attenzione di un bambino, oppure quello che utilizza delle voci bizzarre per interpretare i personaggi di alcune favole o inventa storie alquanto ridicoli su strane somiglianze con divi bellissimi di Hollywood o di strani fidanzamenti con principesse marionette incontrate nei negozi di giocattoli... Sono cosciente che il luogo dove "agisco" è un posto dove è presente la malattia ed in alcuni reparti è molto forte questa sensazione (almeno immagino che sia così perché per quanto vi ho detto non credo di avere la forza per affrontare ancora queste situazini) ma quello che mi colpisce, soprattutto alla lunga, è la gioia del vedere che con un ciuffo ballerino trattenuto a stento da un cerchietto con delle renne natalizie sono riuscito a strappare un accenno di sorriso ad bambinone (dico bambinone perché aveva 1 anno e mezzo ma dalla statura così imponente che sembrava avesse almeno 3 anni)... Insomma credo e spero di essere un tipo molto bizzarro, simpatico e colorato.
Per mantenere questo mio modo di essere, certe realtà non le voglio conoscere ed è per questo motivo che ho scritto che non ho voluto conoscere questa persona. Mi dispiace non averlo fatto perché ho capito cosa mi sono perso (le parole di questa persona sono di una gratitudine incredibile che è impossibile rimanerne estraneo), ma sono estremamente felice nel sapere che la sua vita e quella della sua famiglia stanno ritornando sui giusti binari perché sono notizie che ti aprono il cuore, che ti fanno sempre tornare a sognare.
Non voglio prendermi meriti che on ho, ma dare il giusto spazio a quei volontari della band che hanno avuto la fortuna ma soprattutto la forza di aprirsi a lei (forse la forza è un termine sbagliato perché quello che deve essere chiaro è che i genitori che si interfacciano con noi in modo così pesante, ma si concedono un po' alla volta, un sassolino alla volta fino a quando capiscono di potersi fidare e che la persona con cui parlano è in grado di ascoltarli): è grazie a loro che il legame con questa famiglia si è rafforzato ed è sempre grazie a questi volontari che sono fiero di fare parte di questa associazione.
Gigio

18 gennaio 2015

Dancing

Ho deciso di iniziare l'anno nuovo solo con propositi positivi e visto che ultimamente fatico molto a scrivere ho deciso di affidarmi alle musiche o ai video.
Adesso è il turno di un video il cui protagonista è Matt che decise di girare il mondo e portare la sua danza apparentemente molto stupida in giro per il mondo. Come noterete la coreografia varia molto, ma il risultato è sempre lo stesso: ogni persona è molto coinvolta e sorridente.
Il motivo per cui questo video mi piace molto è che lo trovo molto cinvolgente, divertente e rappresenta al meglio lo spirito di gruppo che vado cercando. Quello che mi stupisce ogni volta che lo vedo è come una persona da sola con un gesto molto istintivo quale fare alcuni semplici passi sia riuscito a coinvolgere addirittura folle.
E visto che una cosa che ho imparato in band è sognare non vedo perché non immaginare che un giorno le persone coinvolte in sfrenate danze non siano proprio i famosi orsi della band?

Cliccate Qui per ballare con Matt e valutate voi se vi mette di buon umore.
Con me funziona sempre perché sono convinto che ci voglia sempre un pizzico di follia per rimanere sani come recita il testo di una canzone.

Gigio

14 gennaio 2015

Lo stelliere

Ho deciso di riproporre questa canzone che una volta ho sentito cantare in reparto. Lo ricordo con molto piacere perché si era instaurato un bel clima e rileggendo il testo lo ritengo anche molto positivo.

Lo stellier

Abito nel cielo dall’altra parte della luna
Dove volano i sogni in cerca di fortuna
Accendere le stelle è questo il mio mestiere
Io di notte faccio… lo stelliere

Come immaginerete le stelle sono tante
E faccio una grande fatica per accenderle tutte quante
Su e giù per l’universo ininterrottamente
Perché le stelle son sogni e non posso lasciarle spente
Oh no…oh no…
E allora accendi le stelle tu sai come si fa
Per ogni stella che brilla un sogno nascerà
Accendi le stelle, accendine più che puoi
Sulle stelle ci sono tutti i sogni che facciamo noi.

Proprio come una stella ogni sogno sembra lontano
Ma è molto più vicino di quanto immaginiamo
E non devi fare altro che crederci veramente
Io penserò alle stelle…non le lascerò mai spente!
Oh no…oh no…
E allora accendi le stelle tu sai come si fa
Per ogni stella che brilla un sogno nascerà
Accendi le stelle accendine più che puoi
Sulle stelle ci sono tutti i sogni che facciamo noi.

Adesso se mi chiedono da grande che vuoi fare
So cosa rispondere, so cosa sognare
Accendere le stelle, sarà questo il mio mestiere
Voglio fare anch’io….lo stelliere
E allora
Accendi le stelle tu sai come si fa
Per ogni stella che brilla un sogno nascerà
Accendi le stelle accendine più che puoi
Sulle stelle ci sono tutti i sogni che facciamo noi.
Accendi le stelle,
Accendine più che puoi
Accendi le stelle!

Ecco dove sentire la canzone con tanto di testo:
http://youtu.be/qR9k3Xt4z0Q

Testo: Edoardo Bennato - Gino Magurno - Ornella Della Libera
Musica: Edoardo Bennato - Gino Magurno

Buon ascolto,
Gigio

11 gennaio 2015

La vera forza

Una sveglia un po' particolare
Provo nuovamente ad esprimere ciò che a me e a tutti gli orsi è chiaro ma che probabilmente si perde oltre le mura del Gaslini. E' una sensazione positiva che personalmente mi ha aiutato a superare alcuni momenti di stanchezza mentale forse dovuta al lavoro, forse alle scarse energie che mi stanno prendendo o forse un insieme di mille altre problematiche, ma non è di quello che voglio parlare adesso...
Ciò che vorrei rendere noto a tutti è la forza d'animo che ho incontrato nelle stanzette del Gaslini dove solo la fantasia può aiutare ad uscire da situazioni difficili o semplicemente ad imparare a convivere per sempre con alcune problematiche... Purtroppo...
Non voglio fare nomi, perché dovrei nominare tutti i bambini, genitori, nonni e parenti che ho incontrato in questi anni di volontariato ma mi limito solamente a ricordare alcune situazioni successe di recente che mi stanno consolando nella mia vita reale.
Sono due splendide bambine che hanno dovuto sin da piccole imparare a convivere con le loro problematiche: una dovrà imparare a trovare la luce utilizzando la fantasia e l'altra probabilmente dovrà immaginarsi caramelle a forma di pastiglie...
Il mio pensiero non può fare altro che volare verso di loro con un pizzico di tristezza, ma tantissima invidia non certamente per la situazione ma per la forza d'animo che hanno e dovranno avere nel corso della loro esistenza. A loro auguro che tutte le persone che incontreranno nell'arco della loro vita rimangano stupite ed affascinate da loro proprio come è successo a me.
Il mio augurio è in primis rivolto alle bambine e alle loro famiglie e poi a tutti di incontrare sempre delle persone così speciali perché sono sicuramente esempi da seguire.
Gigio