Ci sono momenti in cui la vita cambia rotta, ti sorprende, ti fa arrabbiare, a volte versare qualche lacrima e ogni tanto provare timori.Sono quei momenti in cui vorrei chiudermi a riccio, mostrare il broncio al mondo, o forse non mostrarmi affatto.In quegli istanti mi mordo le labbra e guardo fisso per terra, mi convinco che il mondo possa fare a meno del mio fare per un pò di tempo.Poi però gli impegni presi sono da rispettare e mi ritrovo di nuovo a raccontare la Band.La racconto a chi ancora non la conosce o la conosce appena, la racconto a mio modo a chi, invece, la conosce già. E scopro che la soluzione migliore per affrontare il mio momento è tenermi stretti quei valori e quelle persone che la Band e i volontari diventati amici mi ha regalato.Allora è così che prendendo le persone per mano, mi sono fatta prendere per mano da loro.E' così che il cuore mi è balzato in gola alla fine di un reparto divertente, oppure stracciata ad Uno, in Tana, dalle altre volontarie e da un papà.I valori che la Band mi ha trasmesso mi stanno aiutando a guardare con occhi diversi il mio presente. Mi stanno donando coraggio, forza e l'ostinazione a non smettere di sorridere.Quando la Band entra a far parte così tanto e quotidianamente nella vita, non si può fare a meno di mettere in pratica ciò che con costanza insegna.
Elisa
17 novembre 2013
10 novembre 2013
La band...
I colori riscoperti |
Non è facile descrivere che cosa mi spinga ad essere presente e ancora meno facile doverlo descrivere ai nuovi volontari o agli amici, ma mi accorgo che in tutte le foto in cui sono un orso sto sorridendo, sono colorato e positivo. A volte mi sembra difficile immaginare che quello possa essere io... Io che non mi vedevo per nulla divertente, io che non immaginavo nemmeno lontanamente che da adulto avrei conosciuto un'ospedale pediatrico... Eppure sono io... Quella persona fotografata ha il mio volto, il mio aspetto... Non c'è dubbio: quello sono io!
I colori mi hanno sempre affascinato, ma rimanevo sempre colpito dalle ombre, dalla loro proiezione sul muro, per terra... Insomma non vedevo altro che il mio riflesso e per giunta quello più scuro. Ci ho messo un po' a capire che quelle ombre venivano da me ed ero sempre e solo io che le osservavo, che le creavo.
Ci sono voluti gli orsi, così lontani dalla mia "esperienza" di vita, a farmi notare questo grande dettaglio. Prima mi hanno insegnato ad indossare cappelli buffi, poi a mettere una maglietta estremamente variopinta, poi a prendermi meno sul serio, poi a farmi capire che in fondo ridere non vuol dire trascurare, ma semplicemente cercare quello che al momento non è visibile.
Le ombre adesso non sono scomparse, ma sono ridimensionate. Porto sempre con me il sorriso che la band mi disegna sempre sul volto e la sua energia vitale.
Saranno forse questi i motivi che mi portano a lei molto spesso?!
Gigio
6 novembre 2013
Cercare e trovare sempre un sorriso
Questa volta non voglio parlare sempre di famiglie coraggiose, di bambini eroici e ancora meno di situazioni spiacevoli, ma di piccoli episodi che mi portano verso la band; quello che mi fanno sembrare un "volontario santo"...
Sono episodi normalissimi adesso che li racconto e li metto per iscritto, ma era quello che stavo cercando il momento in cui ho compilato il modulo per entrare a far parte della band e nonostante il tempo sia passato continuo a ritrovarli nei vari orsi che incontro siano essi nuovi oppure veterani.
E' venerdì e ho deciso che una volta terminato il mio lavoro mi dirigo in tana ad incontrare Monica. E' tanto che mi chiede di passare qualche volta dalla tana ma per un motivo o per l'altro faccio orecchie da mercante... Ma non questo venerdì: ho deciso che quel pomeriggio studieremo insieme qualche piccolo trucco di magia da fare in reparto. Mi mostra subito un trucco che ha imparato velocemente guardando i video su youtube: è in grado di trasformare delle palline in un cubo.
Passiamo un paio di ore a studiare come utilizzare le carte magiche che ha ricevuto come regalo e il tempo passa rapidamente e sono già le 19.30... E' ora di andare via. Peccato perché avevo dimenticato le notizie non positive che avevo ricevuto al pomeriggio...
Un altro episodio mi è accaduto giovedì: sono in aula magna e mi è stato chiesto di presentare un po' il progetto riguardante il nostro quartier generale all'interno del Gaslini. Non ho preparato nulla ma in fondo devo parlare di un qualcosa che seguo con molta cura insieme a Cristina. Qualche risate e qualche nozione e la spiegazione finisce! E' il momento di andare quando Cristina mi chiama a sè e mi lascia un piccolo pensiero... Così lo descrive lei, ma per me è molto. Sarà qualcosa che porterò con me ogni volta che andrò in reparto.
Forse qualcuno riterrà normali questi episodi, ma per me non lo sono ed è per quello che quando ho voglia di rilassarmi e passare dei bei momenti mi rifugio in band dove sono certo di trovare un sorriso.
Gigio
Sono episodi normalissimi adesso che li racconto e li metto per iscritto, ma era quello che stavo cercando il momento in cui ho compilato il modulo per entrare a far parte della band e nonostante il tempo sia passato continuo a ritrovarli nei vari orsi che incontro siano essi nuovi oppure veterani.
E' venerdì e ho deciso che una volta terminato il mio lavoro mi dirigo in tana ad incontrare Monica. E' tanto che mi chiede di passare qualche volta dalla tana ma per un motivo o per l'altro faccio orecchie da mercante... Ma non questo venerdì: ho deciso che quel pomeriggio studieremo insieme qualche piccolo trucco di magia da fare in reparto. Mi mostra subito un trucco che ha imparato velocemente guardando i video su youtube: è in grado di trasformare delle palline in un cubo.
Passiamo un paio di ore a studiare come utilizzare le carte magiche che ha ricevuto come regalo e il tempo passa rapidamente e sono già le 19.30... E' ora di andare via. Peccato perché avevo dimenticato le notizie non positive che avevo ricevuto al pomeriggio...
Un altro episodio mi è accaduto giovedì: sono in aula magna e mi è stato chiesto di presentare un po' il progetto riguardante il nostro quartier generale all'interno del Gaslini. Non ho preparato nulla ma in fondo devo parlare di un qualcosa che seguo con molta cura insieme a Cristina. Qualche risate e qualche nozione e la spiegazione finisce! E' il momento di andare quando Cristina mi chiama a sè e mi lascia un piccolo pensiero... Così lo descrive lei, ma per me è molto. Sarà qualcosa che porterò con me ogni volta che andrò in reparto.
Forse qualcuno riterrà normali questi episodi, ma per me non lo sono ed è per quello che quando ho voglia di rilassarmi e passare dei bei momenti mi rifugio in band dove sono certo di trovare un sorriso.
Gigio
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