Ci siamo trovati in casetta per raccogliere materiale e idee. Dalla fantastica mente di Simone è uscito il lupo che voleva fortemente entrare nel presepe di una bambina per mangiarsi le pecore e gli animali, ma che veniva regolarmente riconosciuto nonostante i suoi travestimenti.
Siamo partiti da Clinica 1 pensando di trovare un bel po’ di bimbi, ma erano pochi e piccini. Un po’ più grande solo Aida di 11 anni, praticamente abbiamo fatto animazione per lei e le mamme. Iiniziato con due bimbi e due mamme, si sono poi uniti tutti gli ospiti del reparto.
Io bambina con parrucca bionda e codini, che ha un po’ preoccupato Francesco, piccino appena entrato in ospedale, ho fatto il presepe utilizzando le persone come statuette e Simone, lupastro affamato, si è travestito da statuetta del presepe per poter entrare…
Si è truccato da pastore e possidente di fattoria, ma cantando la canzone non sapeva mai il nome del mio animale, da cammello ma ha perso la corsa nel deserto, da commerciante di frutta ma non conosceva i cocomeri tondi tondi e alla fine da angelo, che non sapeva cantare, e non riusciva a finire le canzoni che gli proponevamo!
Un po’ preoccupati dall’inizio strano con un’ospite di 11 anni e l’altro di 2, ha funzionato coinvolgere le mamme con cui abbiamo riso e cantato. Alla fine regalo di cd.
Trasferendoci al terzo piano abbiamo deciso di introdurre il virtual panettone per non lasciare a pancia vuota il lupo.
Erano tutte bambine sveglie e energiche, a parte il piccolo Maicol (come si scriverà?) che con la mamma ci ha guardato da fuori probabilmente per paura di contagi. Hanno fatto dei mazzi tremendi al lupo e sgridato me perché volevo credergli. E’ stato divertente e coinvolgente: alla fine avevamo una decina di bimbi –ricoverati e non- con rispettivo parentado. Dopo che abbiamo regalato i cd ci hanno chiesto ancora una storia e non volevano lasciarci andare. Abbiamo ceduto e le abbiamo invitate sul sito e sul blog a leggerne altre.
11 dicembre 2009
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