13 aprile 2014
Si può sempre sorridere
Anche questa volta proverò a descrivere un po' dell'ambiente che trovo all'interno del Gaslini per darvi un'idea di ciò che accade al suo interno. E' ovvio che la mia è una visione personale e sicuramente riduttiva di quello che in realtà accade all'interno di quelle mura, ma è il ricordo che mi porto ogni lunedì a casa dopo l'attività in reparto.
E' quasi l'ora di rientrare, il tempo a disposizione per l'animazione è quasi finito e ci rimangono una ventina di minuti, giusto il tempo per entrare in un'altra stanzetta. Varchiamo la porta e l'ambiente che ci si presenta non è di quelli entusiasmanti. La timidezza e la diffidenza regnano sovrani, ma non ci scoraggiamo. Le apparenze ci hanno ingannato: nel giro di 10 minuti quella stanzetta è diventata indimenticabile.
I bambini partecipano, ridono e noi con loro... Anche i genitori assumono un'aria felice e rilassata. Non sappiamo quale fosse il motivo del loro ricovero e non lo vogliamo sapere: a noi interessa cercare e portare alla luce il sorriso che momentaneamente si è perso. Quando il papà ci dice che non vedeva sua figlia ridere così di gusto da tempo mi si è aperto il cuore... In un attimo ci siamo sentiti le persone più importanti della terra.
Un altro giorno invece passaggiando per i corridoi del Gaslini mi sono imbattutto in un ragazzino che non mi sembrava molto in forma: l'aspetto non era dei migliori, ma aveva un viso sereno e sorridente che tutto il resto passava in secondo piano. Sorrideva e guardava stupito quello che il corridoio offriva: niente di speciale, qualche parete colorata, un po' di luce e qualche squarcio di sole provenire dalle finestre eppure per lui erano sufficienti...
A volte immagino che per essere felice servano mille motivi, che bisogni essere in luoghi speciali... Forse l'ospedale è un luogo speciale?
Gigio
6 aprile 2014
B E N V E N U T I
Volare in alto |
Appena è iniziato il corso mi sono reso conto che non era per nulla semplice il ruolo del formatore: i minuti correvano veloci e le 2 ore a disposizione sembravano solo scampoli di tempo... Il tempo terminava veloce, ma non quello che avrei voluto dirvi. Per fortuna i grandi orsi mi hanno affiancato e mi hanno accompagnato in questa lunga avventura senza mai abbandonarmi.
I mesi si susseguono, le energie vanno a diminuire ma uniti proseguiamo per completare il percorso dorato che avevo descritto durante il corso. Fino all'ultimo sono stato preso dai dubbi: non ero certo di aver adempiuto al mio compito... "Forse questa volta non sono adatto all'incarico?", "Sarò stato chiaro?", "Sono apparso una persona disponibile?". Queste erano le domande che mi ponevo. Ho cercato con tutti i mezzi che conosco di infondere il coraggio che ai nuovi non deve mai mancare. Non so se ci sia riuscito ma di sicuro ce l'ho messa tutta.
Giovedì 3 aprile 2014 ho avuto la risposta alle mie domande: i nuovi ingressi, i così detti "piccoli", sono lì che ci ascoltano, che ci guardano in attesa del momento tanto atteso, la consegna dei diplomi! Un paio di discorsi, qualche video e poi succede quello che non ti aspetti. I neo volontari reclamano uno spazio tutto per loro, hanno una sorpresa per noi... Parte la musica, iniziano a ballare e poi tanta energia ed entusiasmo che non ci lasciano indifferenti!
Un bellissimo gesto accompagnato da un semplice ma efficace: GRAZIE BAND.
E pensare che tutto questo è stato possibile da un mio errore.
Finalmente arriva il loro momento: vengono annunciati uno ad uno, ricevono il loro diploma, la foto con un grande orso e il ritorno tra i compagni con una soddisfazione in più: avercela fatta nonostante la fatica del lungo percorso.
Finalmente il tanto atteso ingresso in band è avvenuto e voi piccoli sarete parte integrante di noi, porterete con voi il forte entusiasmo, che abbiamo cercato di conservare durante il corso, e tutta la vostra carica.
Probabilmente non ci vedremo così spesso, ma sono certo che come noi grandi, inizierete a sentirvi parte del gruppo non appena avrete la vostra maglietta e l'apprezzerete sempre di più ogni volta che la indosserete. All'inizio vi potrà sembrare non adatta, ma sono certo che piano vi si cucirà addosso come una seconda pelle tanto da cercarla nell'armadio ogni volta che qualcosa non andrà come speravate.
In ogni caso ANCORA BENVENUTI.
Con affetto,
Gigio
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